Problemi con i buoni fruttiferi postali, la comunicazione di Adiconsum
Invitiamo tutti i nostri pensionati che hanno dei risparmi presso Poste Italiane a fare attenzione perché sono emerse diverse problematiche inerenti i Buoni Fruttiferi Postali. Parliamo di emissioni inerenti agli anni ‘80-‘90.
In Italia si contano ad oggi circa 46 milioni di Buoni fruttiferi postali ancora in essere per un controvalore di 334,8 miliardi di euro. Una forma di investimento che attira ancora un numero enorme di italiani, soprattutto pensionati, perché considerata sicura e affidabile. Da qualche anno però sono emerse diverse criticità che, in merito ai BFP, che fanno parlare di risparmio tradito da parte di Poste Italiane.
I motivi di contestazione riguardano:
- Buoni ordinari trentennali della serie Q/P: per i quali Poste italiane non vuole riconoscere gli ultimi 10 anni di rendimento, gli anni con i rendimenti più corposi.
- Prescrizione dei buoni a termine (5-6-7-10 anni e 18 mesi).
- Calcolo della ritenuta d’imposta per i buoni ordinari trentennali emessi dal 1986 al 1996 (serie ordinarie Q-R-S)
Adiconsum Nazionale, per capire l’entità del fenomeno coinvolgendo anche la Federazione Nazionale Pensionati, stante il fatto che buona parte dei BFP sono stati acquistati proprio dai pensionati in quanto ritenuti investimento “sicuro”.
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