Ripartizione Fondo e piano nazionale dei servizi sociali
Nei giorni scorsi il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha firmato il decreto di riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (in allegato), che, come vi abbiamo anticipato (cfr. ns. circolare del 29 luglio 2021 Prot. SOC2142/LL/md), ha una nuova impostazione rispetto al passato, che raccoglie le nostre richieste di coordinamento ed armonizzazione delle diverse linee di finanziamento nazionale e delle relative pianificazioni ed avvia un più convincente processo di definizione dei livelli essenziali.
Infatti, per favorire una programmazione integrata e forzando in parte la normativa in vigore, il decreto contiene il nuovo Piano triennale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 composto dal “Piano generale delle politiche sociali” (cap.1) e dal Piano sociale nazionale 2021-2023 (atto di programmazione nazionale delle risorse Fondo Nazionale Politiche Sociali – cap.2).
Ad esso si andranno ad aggiungere con il decreto di riparto della quota servizi del Fondo povertà (a breve dovrebbe essere sancita l’intesa in Conferenza unificata) anche il Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023 e successivamente anche il Fondo per le Non autosufficienze ed il relativo Piano.
In sostanza il nuovo Piano è pensato in maniera modulare componendosi di una cornice unitaria e di diversi Piani settoriali triennali, che potranno essere oggetto di aggiornamenti annuali, secondo una logica a scorrimento.
Inoltre, pur a fronte di un persistente sottofinanziamento delle politiche sociali, nell’ambito della corrente programmazione nazionale vengono individuati un primo gruppo di LEPS (sia già definiti normativamente o introdotti dalla programmazione stessa) e le relative modalità di finanziamento ai fini di assicurarne l’effettivo conseguimento sia con risorse nazionali che europee, come il Pnrr (cfr. Tab. 1.1 – LEPS e principali azioni di potenziamento – pag. 10).
Segnaliamo che le risorse complessivamente destinate da questo decreto al Fondo nazionale per le politiche sociali sono pari a € 390.925.678,00 per ognuna delle annualità 2021-2022-2023, e che viene confermato il precedente vincolo di destinazione degli interventi a favore dei minori per il 50% del finanziamento destinato alle Regioni. Queste ultime dovranno procedere alla programmazione triennale degli impieghi delle risorse entro 60 giorni dalla emanazione del decreto stesso.
Abbiamo espresso, come anticipato, un giudizio positivo rispetto al nuovo impianto perché consente una migliore governance, supera la frammentazione degli interventi e favorisce la strutturazione dei servizi sul territorio pur continuando a rivendicare la necessità che vi siano maggiori risorse a disposizione del comparto.
Riteniamo si tratti anche di una opportunità per rilanciare e valorizzare la nostra contrattazione sociale di prossimità sia per il quadro di riferimento condiviso che risulta più preciso e stabile nel tempo tale da favorire il confronto di merito con le istituzioni, sia perché la nuova programmazione essendo inserita nel processo previsto dall’art.21 del Decreto legislativo 147/2017 “Rete della protezione e dell’inclusione sociale” dispone (pagg. 23-24) per l’implementazione a livello regionale e territoriale la definizione di sedi stabili di interlocuzione con le parti sociali.
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