REI: primi dati nazionali
Il REI mostra di aver avuto senz’altro una notevole rispondenza, raggiungendo un numero di famiglie assai superiore a quello avutosi nei primi mesi del SIA. Evidentemente la campagna informativa e l’attenzione alla misura che abbiamo contribuito a generare hanno compensato le difficoltà, che pure sono sorte nell’applicazione di un nuovo
strumento con diversi criteri di calcolo, e l’impreparazione a riguardo di alcune amministrazioni locali, che talvolta hanno provocato ritardi e disservizi; si è dunque potuto andare incontro almeno in parte al sostanziale bisogno delle famiglie in povertà. Il percorso è appena agli inizi poiché andrà innanzi tutto verificata l’effettiva consistenza delle famiglie beneficiarie REI nel prossimo trimestre, poi vi sarà l’ampliamento della platea di riferimento a partire dal mese di luglio con l’estensione a tutte le famiglie in particolari difficoltà economiche, infine se, come noi chiediamo e auspichiamo vi sarà un ampliamento del progetto relativo al REI, nei mesi successivi dovrebbero essere incrementate le risorse ad esso destinate, aumentato l’importo del sostegno economico ed ampliata ulteriormente la platea dei beneficiari. Siamo infatti ancora
lontani dalla copertura di tutte le famiglie in povertà assoluta, che resta l’obiettivo finale indicato dall’Alleanza.
Nel frattempo occorrerà monitorare che vengano intrapresi nei rispettivi comuni da parte delle persone beneficiarie del REI i previsti percorsi personalizzati d’inclusione socio-lavorativa. Anche per questa ragione occorre completare la creazione delle Alleanze contro la povertà nelle singole regioni, poiché attraverso queste ultime potrà essere più forte il ruolo di controllo e di interlocuzione con le amministrazioni territoriali competenti, così come avvenuto al livello nazionale nella fase di costruzione ed avvio dello strumento.
A breve sarà lanciato il primo Piano Nazionale di lotta alla povertà, sul quale vi aggiorneremo, che ha già ottenuto il vaglio della Rete per l’inclusione e la protezione sociale e che attende l’approvazione in Conferenza Unificata, che accompagnerà il REI indicando espliciti obiettivi per l’utilizzo delle risorse destinate allo sviluppo dei servizi all’inclusione, che saranno ripartite con apposito decreto tra le singole regioni. Di seguito dovranno essere approvati i Piani Regionali che determineranno tra l’altro a loro volta la ripartizione delle suddette risorse tra gli ambiti territoriali ed i comuni in ogni regione. Vi alleghiamo le slide presentate dall’INPS, una breve nota esplicativa a cura di Lorenzo Lusignoli del Dipartimento Cisl nazionale e l’intervista a Giovanna Ventura uscita sul Dubbio il 20 aprile.
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