Rapporto 2018 Osservatorio Sociale: una guida alla lettura
Allegato a questo articolo troverete il testo completo del Rapporto 2018 sul nostro Osservatorio Sociale della contrattazione territoriale. Vi consigliamo di approfittare dei mesi estivi per stamparvene una copia o caricarla sui vostri tablet o lettori di ebook. Leggendolo, vi renderete sempre più conto di quanto la vostra attività di negoziatori sia importante.
Come FNP Piemonte abbiamo predisposto per voi una piccola guida alla lettura per agevolarvi ulteriormente.
Da pagina 5 a pagina 10 troverete la prefazione di Loreno Coli (Segretario Generale Aggiunto FNP) e Andrea Cuccello (Segretario CISL) e l’introduzione dei curatori del rapporto Rosangela Lodigiani, Egidio Riva e Massimiliano Colombi. C’è un’interessante critica alle politiche attuali, molto propagandistiche ma che lasciano poco a chi ha più bisogno; qualche proposta concreta su ciò che a livello nazionale può migliorare la situazione di chi è in difficoltà, in particolare dei non autosufficienti. Nell’introduzione troverete un sunto di tutto il contenuto del libro, suddiviso in tre parti: leggendolo sarete invogliati a proseguire, avventurandovi nelle pagine successive verso il cuore del report.
Da pagina 11 a pagina 43 troverete la prima parte del report, intitolata La non autosufficienza nella contrattazione territoriale, scritta da Rosangela Lodigiani. Un vero e proprio focus su una delle tematiche a noi più care: una lettura illuminante. Nelle prime pagine viene spiegata la proposta sindacale sulla non autosufficienza (uno dei punti per cui siamo scesi in piazza il primo giugno!), ricordando l’evoluzione nel paese delle politiche ed evidenziando tutte le lacune che andrebbero colmate. Tra pagina 15 e pagina 18 sono presenti dati molto interessanti che tratteggiano il quadro nazionale, ad esempio spiegandoci che una famiglia su dieci ha a che fare con la non autosufficienza. Ci viene spiegato come la negoziazione sociale dovrebbe agire in sinergia con la contrattazione aziendale di secondo livello (che si occupa prevalentemente dei caregiver famigliari occupati presso l’azienda). Cosa può fare la negoziazione sociale? Favorire la ricomposizione tra prestazioni di diversa natura, integrandole; promuovere l’assistenza domiciliare; promuovere la sperimentazione di servizi innovativi; negoziare interventi di qualificazione e sostegno a chi si prende cura dei non autosufficienti, sia per lavoro (caregiver formali) sia per legami famigliari o per volontariato (caregiver informali); migliorare l’accessibilità ai servizi; rimodulare le tariffe dei servizi. Come vedete, il lavoro non ci manca!
Da pagina 28 a pagina 43 sono presenti esempi pratici di negoziazione riguardanti la non autosufficienza. Leggeteli con attenzione: potrete trovare ottimi esempi da riproporre al tavolo negoziale nei nostri comuni, nelle nostre ASL e nei nostri Enti Gestori! Troverete anche qualche buona pratica piemontese: a pagina 34, San Damiano d’Asti e Trivero (BI), a pagina 40 Mondovì (CN) e a pagina 41 Cossato (BI).
Tra pagina 44 e pagina 47 trovate la parte del report più “tradizionale”, in cui si sviscerano tutti i dati degli accordi contenuti nel nostro Osservatorio. Questa parte, curata da Egidio Riva, si intitola Il profilo strutturale della contrattazione sociale di prossimità. La lettura di questa sezione è agevolata dalla presenza di molte tabelle, in cui i dati emergono in modo molto chiaro. Scopriremo che in Piemonte si sono firmati circa l’8% degli accordi del quinquennio, anche se nel 2017 c’è stata una forte flessione (pag. 44). La negoziazione comunale è quella maggiormente svolta nella nostra regione: lo si legge a pagina 46 e si può vedere un’interessante mappa a pagina 62. Purtroppo siamo molto carenti sulla negoziazione di livello sovracomunale: pensiamo agli accordi che potremmo stringere con gli Enti Gestori dei servizi, con le Unioni di Comuni, coi Consorzi. Sempre a pagina 46 possiamo leggere i dati, e constatare come la nostra regione sia scoperta guardando la mappa a pagina 63.
Negoziare, d’altra parte, è un’attività sempre più complessa: basta vedere (a pag. 48) come le aree di intervento (socio-famigliare, fisco, mercato del lavoro, sanità, territorio) in ogni accordo siano sempre di più. In Piemonte nel 2013 erano in media 2,38 per accordo, mentre nel 2017 siamo arrivati a 3,09.
In Piemonte siamo imbattibili nel negoziare politiche fiscali, presenti nell’84,7% dei nostri accordi (pag. 50).
Chi beneficia dei nostri accordi (pag. 56)? Quasi sempre la popolazione nella sua interezza (84,1%), spesso gli anziani (31,8%), più raramente i disabili (25%). Quasi mai, purtroppo, i non autosufficienti (4,5%).
La terza e ultima parte del rapporto si trova tra pagina 68 e pagina 82, si intitola Per una rappresentanza di prossimità ed è stata scritta da Rosangela Lodigiani e Massimiliano Colombi. Questa parte ha un grande merito: sintetizza i contenuti delle prime due e cerca di tracciare una traiettoria strategica a partire dai dati analizzati. Spesso è ciò che ci manca: analizziamo una grande mole di dati, ma poi non li rendiamo operativi nella nostra realtà. Leggendolo scopriremo che la negoziazione sul territorio ha saputo colmare alcuni vuoti lasciati dal welfare nazionale, specialmente laddove l’attività è intensa e di qualità.
Ci sono spunti su come migliorare la negoziazione: diffonderla maggiormente, riempiendo le aree scoperte; aprirci maggiormente all’orizzonte sovracomunale (questa è un’indicazione particolarmente importante per noi piemontesi); superare l’orizzonte temporale di un anno che racchiude molti accordi, cercando una progettazione pluriennale; cercare di rivolgere la nostra azione a destinatari più specifici. Inoltre, si parla della mappatura dei bisogni delle famiglie che si trovano a fronteggiare una non autosufficienza.
Infine, ci si propone di superare alcuni limiti: andare “oltre i soliti noti” (coinvolgendo nuovi negoziatori); andare “oltre la solitudine del negoziatore” (costruendo una rete di supporto); andare “oltre l’inerzia della tradizione” (osando innovare nella formazione: vi promettiamo che già dai prossimi mesi ci proveremo).
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