L’invecchiamento è prezioso: rendiamolo attivo!
Nel corso del convegno è stato presentato il report, risultato di uno studio unitario. Negli scorsi mesi ricercatori della FNP, dell’IRES Morosini/SPI e della UILP hanno lavorato sul tema dell’invecchiamento attivo, per analizzare l’argomento in tutti i suoi aspetti. Ha lavorato alla ricerca per la FNP Paolo Arnolfo.
Il risultato è un documento composto da tre parti:
1) Nella prima parte è presente uno studio teorico che risponde ad alcune domande fondamentali: cosa intendiamo per invecchiamento attivo? Quali sono le politiche che possono esserne interessate? Inoltre, nel documento vengono elaborate alcune proposte per il Piano Triennale che dovrebbe dare gambe alla Legge Regionale del 2019.
È da leggere perché, quando si parla di invecchiamento attivo, spesso ognuno ha un’idea precisa: c’è chi pensa che si tratti di dare la possibilità agli anziani di fare volontariato; chi pensa che abbia a che fare con la sanità; chi, ancora, crede che si tratti di politiche del lavoro per favorire migliori condizioni per i lavoratori di una certa età. L’invecchiamento attivo è tutte queste cose, e molte ancora: leggendo questa parte del documento ve ne renderete conto!
2) Nella seconda parte viene offerto un contributo sul tema della solitudine e della depressione degli anziani abbandonati a se stessi: un problema sociale di portata epocale, in costante crescita viste le nuove dinamiche famigliari (numero minore di figli, figli lontani da casa, famiglie monocomposte…).
È da leggere perché offre una serie di semplici soluzioni da applicare nei casi individuali dei quali si può essere a conoscenza. Inoltre fa suonare un campanello d’allarme su un tema spesso sottovalutato, ma che è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
3) L’ultima parte verte su un confronto internazionale (in che posizione è l’Italia rispetto agli altri paesi europei sui temi dell’invecchiamento attivo?) ed uno tra le Regioni italiane (come si colloca il Piemonte in un’ipotetica classifica italiana?).
È da leggere perché offre alcuni spunti sul contesto nel quale operiamo: scorrendo queste pagine ci rendiamo conto di come l’Italia non sia il peggior paese in Europa, e di come in Piemonte ci sia una certa sensibilità sul tema: tuttavia, si intravedono anche gli enormi margini di miglioramento del nostro Paese e della nostra Regione.
Oltre al documento integrale, che vi consigliamo di leggere, vi proponiamo anche altro materiale in consultazione: si tratta della relazione introduttiva del convegno del Segretario FNP Piemonte Francescantonio Guidotti e delle slides utilizzate da Paolo Arnolfo per illustrare brevemente lo studio.
Categoria: