Introduzione allo studio dei bilanci comunali
La pandemia causata dal Coronavirus ha segnato uno spartiacque nella vita di tutti. Per molti, purtroppo, questa netta rottura con il passato si è manifestata con gravi lutti: chi ha perso un genitore (o entrambi), chi un parente, chi un’amica o un amico. Per altri il trauma è stato di tipo economico: attività chiuse e aperte a intermittenza, precarizzazione dei lavori. In tantissimi, poi, hanno dovuto affrontare le conseguenze psicologiche di tutti questi cambiamenti.
I giornali e le televisioni hanno narrato in modo molto efficace questi cambiamenti epocali nelle vite delle singole persone, e anche nel ruolo di alcune Istituzioni e Associazioni. È superfluo ricordare il giusto tributo che è stato reso a chi lavora nel settore sanitario: medici, infermieri, OSS. Anche il ruolo del volontariato è stato esaltato, così come quello della Protezione Civile e perfino dell’Esercito.
I Presidenti delle Regioni hanno acquistato una centralità che prima d’ora non era mai stata riconosciuta al loro ruolo: d’altra parte, proprio le Regioni hanno dovuto affrontare i risvolti sanitari della pandemia e poi le difficoltà organizzative della campagna di vaccinazione.
Si è parlato molto, infine, di quei luoghi dove la pandemia ha colpito in modo più duro: tra questi, le RSA. Anche la FNP le ha messe al centro della propria azione: prima, per cercare di limitare i danni. Poi, per garantire vaccinazioni rapide e complete. Adesso, per assicurarsi che queste strutture riaprano e cerchino, con le dovute cautele, di tornare alla normalità, con la possibilità per i residenti di vivere al meglio le relazioni più significative.
Dei Comuni, invece, si è parlato poco. Li abbiamo visti sempre menzionati nella lunghissima successione di Decreti che hanno segnato l’ultimo anno e mezzo: talmente tanti che è quasi impossibile riassumerli (ci ha provato l’ANCI Lombardia. Al netto dei provvedimenti regionali, si arriva comunque a un numero impressionante di provvedimenti: https://anci.lombardia.it/dettaglio-news/20202281155-coronavirus-provvedimenti-delle-istituzioni/ )
Il ruolo degli Enti Locali e la loro sofferenza sono stati riconosciuti in tutti i Decreti: il Decreto Rilancio, il Decreto Ristori, il Decreto Sostegni… e per molti di questi, anche il relativo “Decreto Bis”. In questi provvedimenti venivano garantite risorse economiche per ristorare i mancati incassi e per sovvenzionare i tanti servizi erogati.
Infatti, i Comuni durante la pandemia sono stati chiamati ad un ruolo attivo e insostituibile, su molti versanti. Dalla garanzia del rispetto delle gravose regole, alla distribuzione degli aiuti alle persone più in difficoltà. Sono stati colpiti anche nel portafoglio, dalla sospensione del pagamento di molti tributi concessa a persone e attività che avevano subito danni economici a causa delle chiusure.
Con questo numero di negoziAZIONE proviamo a dare una rapida occhiata ai bilanci di alcuni dei Comuni più grandi in Piemonte. In particolare, mettiamo a confronto il Bilancio Preventivo del 2020 (redatto prima dell’esplosione della pandemia) con il relativo Rendiconto (completato in questi ultimi mesi). Si tratta di un lavoro sicuramente parziale, che non può gettare una luce sufficiente su questo tema: prima di tutto per l’esiguità del campione di Comuni scelti. Poi, perchè anche prima della pandemia i Consuntivi si sono sempre discostati almeno in parte dai Preventivi. Infine, ed è l’aspetto più preoccupante, perchè molti effetti della pandemia sulle finanze degli Enti Locali si manifesteranno nei prossimi mesi, se non nei prossimi anni. Questo, dunque, è solo un primissimo sguardo.
Cosa ci aspetta nel futuro? In questo momento, gli amministratori locali stanno già guardando avanti: sono in arrivo le risorse del PNRR. Anche in questo caso gli Enti Locali si ritroveranno a giocare un ruolo decisivo nell’esecuzione dei progetti. Dovremo spronarli, nel nostro ruolo di negoziatori, perchè sappiano rivendicare un ruolo di progettazione e di analisi, oltre a quello meramente esecutivo. Preoccupano le parole della Segretaria Generale dell’ANCI Veronica Nicotra: “In materia di PNRR abbiamo una governance molto politica che coinvolge ministeri competenti a seconda dei temi da trattare e più tutta la struttura che verrà incardinata dentro al Mef dal punto di vista finanziario. In questa governance il ruolo dei comuni non c’è. Il Paese deve spendere una mole di risorse enorme rispetto al tempo assegnato: parliamo di 200 miliardi da spendere in un quinquennio ed è un’illusione. Sicuramente i Comuni sono i maggiori investitori pubblici del nostro Paese, ma vogliono sapere cosa devono fare, con quali risorse e quali sono le regole amministrative”.
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