Incostituzionalità del taglio della perequazione
Vi informiamo che la Corte dei Conti della Toscana, con l’Ordinanza n. 33/2024, ha rinviato alla Corte Costituzionale la questione riguardante la riduzione delle aliquote di rivalutazione delle pensioni, stabilita nella Legge di Bilancio per il biennio 2023-2024 nonché da una precedente Finanziaria a valere dall’anno 2022.
Il rinvio alla Consulta è il risultato di un ricorso promosso da un Dirigente scolastico in quiescenza, finalizzato ad ottenere il riconoscimento della corresponsione della intera perequazione, mettendo in evidenza l’incongruenza del prelievo indiretto sulle pensioni e richiamando la necessità di tutelare i diritti acquisiti dei pensionati, anche in considerazione del fatto che l’ultima Legge di Bilancio, che ha ridotto la perequazione per i redditi medio-alti, è stata una manovra di tipo espansiva con impiego di risorse in deficit, che ha però reintrodotto criteri volti a limitare l’adeguamento dei trattamenti pensionistici all’aumento del costo della vita, attraverso un meccanismo perequativo meno favorevole per i pensionati.
Questo rinvio alla Corte Costituzionale rappresenta un segnale significativo di attenzione verso il tema della protezione delle pensioni e testimonia l’importanza di una riflessione più profonda sulla salvaguardia del potere d’acquisto dei pensionati, che non possono continuare a subire provvedimenti che ledano le loro condizioni economiche in nome di esigenze finanziarie che da temporanee sono divenute, di fatto, strutturali.
Tuttavia, è opportuno sottolineare che, fino a quando la Corte Costituzionale non avrà espresso il proprio giudizio sulla questione, sarà necessario mantenere un atteggiamento di attesa e cautela. È fondamentale monitorarne gli sviluppi, perché un eventuale esito positivo potrebbe avere rilevanti implicazioni sul trattamento pensionistico di molti cittadini, oltre a consolidare principi giuridici a tutela dei diritti dei pensionati.
Raccomandiamo quindi a tutte le Strutture di informare i propri iscritti circa l’evoluzione di questo procedimento, invitandoli, nel contempo, a spedire all’INPS (a mezzo pec o raccomandata A/R) la lettera di interruzione della decorrenza della prescrizione, il cui modello trovate allegato.
Categoria: