Editoriale luglio 2020
Con questo numero Filo Diretto sospende le pubblicazioni per la pausa estiva e riprenderà a settembre. Abbiamo alle spalle dei mesi davvero difficili, con la dolorosa esperienza della pandemia che ha procurato in tutti noi sentimenti di paura, di preoccupazione, di ansia e anche di spavento.
Dopo i mesi di lockdown abbiamo ripreso via via la nostra attività nelle sedi sindacali, garantendo le misure di sicurezza, ma cercando in tutti i modi di tornare a svolgere il nostro impegno di sempre. Per questo va un grande GRAZIE a tutte le collaboratrici e a tutti i collaboratori della FNP che con generosità hanno testimoniato nel concreto la voglia di tornare a fare sindacato, in un momento nel quale oltretutto i bisogni della popolazione sono aumentati.
Sentiamo spesso ripetere che dopo la pandemia (che peraltro non è finita, ed è bene non scordarlo) nulla sarà come prima, ma vediamo ancora troppe incertezze nel trarre le dovute conseguenze. Nella fase 1 come sindacato ci siamo impegnati prima per ottenere sussidi e aiuti per chi aveva il lavoro sospeso e poi per garantire protocolli di sicurezza adeguati alla ripresa delle attività. Adesso è l’ora di avere provvedimenti che agevolino la ripresa dell’economia, duramente piegata dal lockdown, per evitare un autunno di crisi drammatica che in tanti preannunciano.
Il Governo è prodigo di buone dichiarazioni di intenti ma vediamo che fa fatica, troppa fatica nel far seguire gli atti conseguenti. Come Cisl insistiamo perché si punti a un forte Patto Sociale che impegni le forze politiche, economiche e sociali negli obiettivi di rilancio della nostra economia, che alle sue debolezze storiche, oggi risente in modo aggravato della congiuntura, con effetti che rischiano di essere dirompenti sull’occupazione, sul welfare e sulla tenuta della coesione sociale.
Come sindacato vogliamo essere in campo, consapevoli delle difficoltà esistenti, ma determinati a dare in nostro contributo per ricostruire un clima di fiducia e speranza per il nostro paese. Ci sono già troppi predicatori della paura che non fanno altro che alimentare divisioni, invidie, egoismi e accrescere le preoccupazioni. Il sindacato anche nelle fasi più difficili della nostra storia, è sempre stato un costruttore di speranza perché ha saputo coniugare solidarietà e responsabilità, perché la nostra stella polare è combattere le diseguaglianze e migliorare la vita di tutti.
Anche stavolta faremo la nostra parte.
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