Domande da porsi riguardo alle strutture
In questo numero, vi abbiamo lasciato una mole enorme di dati. Siamo consapevoli che il lettore, per quanto interessato a conoscere meglio la situazione del territorio in cui opera, potrebbe esserne sopraffatto arrivando a chiedersi: “Cosa dovrei farmene, di tutte queste informazioni?”.
La scelta di suddividere i dati per RLS ci impedisce di preparare una scheda di lettura per ognuno dei file scaricabili (le RLS Piemontesi sono quasi 50!).
Vogliamo, però, indirizzare le riflessioni dei negoziatori sociali con alcune domande che potrebbero scaturire dalla lettura dei dati.
Dalla mappa (Pagina 1 di ogni report):
-Come sono distribuite le strutture residenziali? Sono tutte addensate nei centri urbani, oppure tutto il territorio è sufficientemente coperto?
-Quali sono i colori dominanti? Già dalla prima pagina ci possiamo fare un’idea di quanto il coronavirus abbia colpito duramente… se prevale il rosso, la situazione è stata critica. Se prevale il verde, molte strutture hanno tenuto tutto sotto controllo. Se prevale il grigio, forse sul territorio c’è un problema di trasparenza dell’informazione.
Dalle statistiche (Pagina 2,3 e 4 di ogni report)
-C’è un numero sufficiente di strutture e di posti letto, considerando la vastità della RLS e l’età media della popolazione?
-Guardando alla tipologia di posti letto, possiamo chiederci quale sia il target di riferimento delle strutture. I posti RSA saranno quasi sempre dominanti (peraltro, sono quasi gli unici ad essere accreditati al Servizio Sanitario Nazionale, offrendo servizi a forte rilevanza sanitaria). Ci sono possibilità semiresidenziali (centri diurni)? Sono presenti posti per anziani autosufficienti o solo parzialmente non autosufficienti?
-Quali tipologie di gestori sono presenti? E’ tutto in mano a società private, o il pubblico nelle sue varie forme ricopre un ruolo importante? Qual è lo spazio delle Cooperative Sociali?
-Il modello dominante nella RLS è quello delle strutture enormi, con più di 100 posti, o è basato su strutture più piccole (e forse più a misura di persona)?
-Il coronavirus ha colpito di più in certe tipologie di struttura piuttosto che in altre? O l’unica discriminante sembra essere il caso?
-Ci sono tipologie di gestori che sembrano essere stati più trasparenti di altri, fornendo all’opinione pubblica i dati del contagio?
-La situazione potrebbe degenerare nuovamente nel malaugurato caso che si verificasse una seconda ondata di contagi in Italia?
Dall’elenco (Pagine successive)
-Si può usare l’elenco per approfondire ulteriormente la propria conoscenza di realtà specifiche, accedendo a dati che le statistiche non possono fornire (ad esempio la denominazione del gestore, le fonti utilizzate per i dati sul coronavirus, il numero di decessi confermati dalle autorità sanitarie…).
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