Continua il tavolo con il Governo su giovani e pensioni
Lo scorso 7 settembre si è svolto, nell’ambito del confronto aperto per l’attuazione della “fase due” dell’intesa del 28 settembre 2016, l’incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali sui temi della valorizzazione a fini previdenziali del lavoro di cura e della maternità, della separazione fra previdenza e assistenza, della governance degli enti previdenziali e della tutela delle pensioni in essere.
Il Ministro ha ribadito l’intenzione del Governo di dedicare, nella prossima legge di bilancio, particolare priorità ai temi del lavoro e dei giovani. Ha poi avanzato una proposta tesa a valorizzare la maternità attraverso una riduzione del requisito contributivo pari a 6 mesi per ciascun figlio, ai fini dell’accesso all’Ape sociale.
Sul tema della separazione dell’assistenza dalla previdenza, ai fini di comparazione contabile della spesa previdenziale, ha annunciato la volontà di voler istituire una commissione di lavoro, con la partecipazione di tecnici dell’Istat delle diverse istituzioni pubbliche interessate, a cominciare dall’Istat ed aperta alla partecipazione dei rappresentanti sindacali. Per quanto riguarda la governance degli enti previdenziali, anche tenendo conto della scadenza degli Organismi di indirizzo e valutazione, il Ministro si è impegnato a lavorare per accelerare e definire una sintesi utile del Governo su questo tema, tenendo conto del percorso parlamentare di alcune iniziative di legge in materia.
Sulle pensioni in essere il Governo ha confermato gli impegni assunti nell’intesa del 28 settembre 2016 a pervenire ad un diverso paniere di riferimento per la misurazione dell’aumento del costo della vita, che tenga conto delle specifiche abitudini di consumo dei pensionati, così come la reintroduzione “dopo il termine previsto dell’attuale meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici per “fasce d’importo”. Il Ministro ha anche confermato la disponibilità “a introdurre un sistema di perequazione basato sugli scaglioni di importo, confermando a partire dal 2019 il ritorno al meccanismo già previsto dalla legge 388/2000”. Insieme alle Federazioni dei pensionati abbiamo anche ribadito la richiesta di onorare l’impegno a recuperare parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante, dopo il blocco 2012–2013 della rivalutazione sulle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo. Su questo tema il Ministro ha dichiarato di voler attendere il prossimo pronunciamento della Corte Costituzionale sul cosiddetto “bonus Poletti” erogato come trattamento una tantum per ottemperare alla sentenza della Corte Costituzionale 70/2015, che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma introdotta dal Governo Monti con il dl. 201/201 che aveva disposto il blocco suddetto.
Come Cisl abbiamo chiesto che il Governo renda esplicito l’impegno finanziario che intende definire con la prossima legge di bilancio, in modo da poter individuare l’insieme delle misure realizzabili per l’attuazione dell’intesa sulla previdenza. Le ipotesi di intervento prospettate, infatti, non intercettano l’insieme delle questioni poste dall’intesa. In particolare abbiamo evidenziato l’esigenza che la valorizzazione a fini previdenziali della maternità riguardi l’insieme delle donne e che le agevolazioni non restino confinate a specifici strumenti di intervento come l’Ape sociale, rivolte ad un bacino limitato di persone.
Al tempo stesso è necessario rispondere, anche sul piano di un riconoscimento previdenziale specifico, alle aspettative delle persone impegnate nel lavoro di cura e di assistenza agli anziani, ai familiari disabili gravi e non autosufficienti.
Abbiamo anche ribadito l’importanza di affrontare il tema dell’impatto dell’aspettativa di vita sui requisiti pensionistici, anche in considerazione di una situazione del mercato del lavoro che non offre adeguate opportunità occupazionali ai giovani e che non riesce a rispondere alle esigenze di reinserimento dei lavoratori più anziani che rimangono disoccupati.
Torneremo a porre il tema dell’aspettativa di vita già nel prossimo incontro tematico, fissato per il giorno 13 settembre, che affronterà i temi delle prospettive previdenziali delle giovani generazioni e lo sviluppo della previdenza complementare.
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