Assegno unico, scattano gli aumenti: ecco i nuovi importi nel 2024
A partire dal prossimo 17 gennaio andrà in pagamento l’assegno unico e universale del primo mese di quest’anno. Le famiglie si ritroveranno con la novità dell’aumento degli importi previsti nell’erogazione del servizio per chi ha figli a carico fino al compimento dei 21 anni (e senza limiti di età per figli disabili). L’incremento avverrà sia per effetto di alcune modifiche di legge, sia grazie all’adeguamento degli importi determinato dall’aumento del costo della vita con il tasso di inflazione del 2023 deciso con decreto del Governo e pari al 5,4% (nel 2023 il rialzo era stato dell’8,1%). A questo aspetto si aggiunge la novità di un ulteriore aumento del 50% dell’assegno unico per i figli fino a un anno di età e per le famiglie composte da 3 o più figli, fino a un’età massima di 3 anni, purché il limite Isee non superi i 40.000 euro. Va ricordato che, come ogni anno, occorre rinnovare l’Isee, necessario per stabilire gli importi dell’assegno unico per il 2024. In questi giorni l’Inps sta inviando le comunicazioni a riguardo. La data da segnare sul calendario è il 29 febbraio 2024, giorno entro il quale andranno presentati i nuovi dati (per chi già percepisce l’assegno). Altrimenti, da marzo, andrà in pagamento l’importo minimo.
Gli adeguamenti che scatteranno a gennaio portano l’importo per ogni figlio a un massimo di 200 euro, mentre il minimo di un assegno salirà a circa 57,1 euro. Prima questi valori erano compresi tra 189,20 euro e 54,10 euro. Per i livelli più bassi ci sarà quindi un innalzamento di circa 10 euro al mese. Anche il tetto base cambia e dà più opportunità: partirà infatti sotto la soglia Isee di 17.139,25 euro (rispetto ai 16.215 euro di prima) e quindi raggiungerà una platea più ampia di nuclei familiari. Sotto questa soglia il contributo massimo aumenterà a 199,4 euro per figlio. La quota minima mensile, che si applicherà alle famiglie con un Isee superiore a 45.704 euro (in precedenza 43.240), salirà invece a 57,1 euro per figlio. I nuovi valori, calcolati sull’indice provvisorio Istat, hanno ancora bisogno dell’ufficialità dell’Inps. Il dato definitivo Istat è atteso per il 16 gennaio.
Nel caso di un Isee più basso, le maggiorazioni per chi ha più di due figli porteranno l’assegno all’importo di 96,9 euro, a 119,6 euro per i figli non autosufficienti fino ai 21 anni, 108,2 euro per i figli con disabilità grave sotto i 21 anni, 94,9 euro per i figli con disabilità media fino ai 21 anni, a 22,3 euro per ogni figlio fino ai 21 anni.
Pochi giorni fa l’Inps ha pubblicato il calendario dei versamenti fino a giugno: cadranno sempre intorno alla metà del mese. A gennaio i pagamenti partiranno il 17 per terminare il 19. A febbraio sono previsti il 16, 19 e 20 del mese, a marzo invece il 18, 19 e 20 e ad aprile il 17, 18 e 19. Cominceranno invece il 15 del mese a maggio e termineranno il 17, mentre a giugno i pagamenti sono annunciati il 17, 18 e 19. Due casi particolari fanno eccezione: si tratta di chi ha chiesto per la prima volta l’assegno unico, che riceverà la somma spettante nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda. Sempre nell’ultima settimana del mese successivo, arriveranno anche i conguagli per chi ha segnalato variazioni (per esempio per la nascita di un altro figlio).
Entro il 29 febbraio 2024, chi già percepisce l’assegno unico universale deve presentare il nuovo Isee, altrimenti da marzo riceverà l’importo minimo. Tuttavia, se l’Isee viene comunque presentato entro il 30 giugno 2024, il nucleo familiare riceverà anche gli arretrati di quanto perso da marzo in poi. Chi invece presenta l’Isee oltre giugno non riceverà gli arretrati. Va ricordato che, per il rilascio dell’Isee, è necessario presentare la Dsu, vale a dire la Dichiarazione sostitutiva unica. È un’operazione che si può fare tramite i centri di assistenza fiscale che trasmettono in via telematica all’Inps i dati autocertificati. Quindi viene elaborato l’indicatore Isee per essere rilasciato al cittadino.
Categoria: