Accordi Aprile 2019
Nei mesi di marzo e aprile è proseguita l’attività dei negoziatori piemontesi. Sono stati sottoscritti tre accordi: uno nella Città Metropolitana di Torino e due in provincia di Alessandria.
MONCALIERI
A Moncalieri sono stati firmati due corposi documenti. Il primo è un accordo quadro sulla programmazione, valido per i prossimi tre anni (2019-2021), dove si rimarca l’importanza della contrattazione sociale. Viene rinnovato il proposito di incontrarsi almeno con cadenza annuale. È interessante notare come ci si impegni ad attivare un confronto anche di livello sovracomunale: ad esempio con ASL, Unioni di Comuni, Centri per l’Impiego. Nel documento è presente una complessa analisi del contesto socioeconomico, nonchè una ricognizione degli obiettivi di welfare che il Comune si è dato: una lettura senza dubbio interessante per gli abitanti di Moncalieri.
Venendo invece all’accordo per l’anno 2019, è doveroso sottolineare come il documento richiami a ben quattro diversi incontri che hanno preceduto la firma: questo ci ricorda che la negoziazione è un’attività complessa che richiede un grande investimento di tempo. Nell’analisi del bilancio si vede un impegno al mantenimento delle condizioni attuali: questo vale per le politiche sociali e ancora di più per le aliquote di IRPEF e IMU (come abbiamo visto nei mesi precedenti, non è un risultato da dare per scontato). È previsto un piano di investimenti urbanistici per circa 40 milioni. Le Organizzazioni Sindacali si dichiarano soddisfatte per l’abbassamento della TARI e chiedono la costruzione di un tavolo anziani. Sollecitano l’amministrazione a mantenere alta l’attenzione sulle tempistiche di realizzazione del nuovo ospedale unico in località Vadò e spingono per una migliore programmazione della spesa e degli interventi per i non autosufficienti.
CASTELLAZZO BORMIDA
La prima buona notizia contenuta nell’accordo è che la spesa sociale per il 2019 rimarrà invariata rispetto all’anno precedente. Nel documento si rimarcano i progetti portati avanti dall’amministrazione comunale: ci sono alcune cose molto interessanti, in particolare sul versante sanitario. Un progetto chiamato “Salute e Prevenzione Chilometro Zero” prevede la presenza sul territorio di alcuni medici volontari che erogano visite specialistiche e indirizzano i pazienti a un corretto uso del Servizio Sanitario Nazionale; la SOMS mette a disposizione una clinica oftalmica; il progetto “Noi per voi” consiste nel trasporto di anziani e disabili in occasione di servizi medici. L’addizionale IRPEF è rimasta invariata (in realtà l’aliquota è già al massimo, ma permane l’esenzione per i redditi inferiori a 10000€), così come la TARI in attesa della sperimentazione della raccolta di rifiuti con modalità “porta a porta spinto”. Il Comune eroga alcuni contributi economici alle famiglie in difficoltà, che di volta in volta coprono l’acquisto di farmaci, le spese funerarie, la riduzione della TARI. Si tratta di interventi fortemente personalizzati, possibili in quanto il Comune ha un numero ridotto di abitanti (meno di 5000).
CASTELNUOVO SCRIVIA
Anche in questo caso, la spesa sociale, le tariffe e le tasse locali rimarranno invariate. C’è l’impegno, da parte del Comune, a articolare le tariffe dei servizi, in particolare quelli per l’infanzia, in base all’ISEE delle famiglie: sarebbe sicuramente un intervento importante. Anche a Castelnuovo è prevista la sperimentazione della raccolta dei rifiuti in modalità “porta a porta spinto”. L’amministrazione contribuisce alle spese della Casa di Riposo e segnala la presenza sul territorio di una casa protetta per donne in difficoltà (quest’ultima non comunale). Si mantiene l’attenzione nei confronti degli immigrati, con la scuola di alfabetizzazione e con uno sportello informativo. Le Organizzazioni Sindacali, però, sottolineano la necessità di investimenti sul tema della non autosufficienza, in particolare dell’Alzheimer. Parlando di investimenti, arriveranno 3 milioni di Euro dallo Stato per l’edilizia scolastica. Il Comune ha contributo con una cifra significativa alle case gestite dall’ATC e ai piani di rientro dalla morosità: questo ha garantito che il 2018 fosse un anno senza sfratti per gli inquilini.
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