Fisco: proposta unitaria nuovo assegno familiare Nafu
Il 20 aprile, alla presenza del Ministro Costa, sono state presentate le due principali proposte emerse in materia di fisco e interventi a favore della famiglia durante i lavori dei gruppi B ed E, istituiti a partire dalla fine del 2016, presso l’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia.
La proposta a cui la Cisl ha lavorato, unitariamente a Cgil e Uil, è quella dei Nuovi Assegni Familiari Universali, in sigla NAFU.
Nel fissare l’importo del NAFU spettante alla famiglia, determinante è il numero delle persone a carico e le loro caratteristiche anagrafiche: nel caso di famiglie monoreddito, entrano nel calcolo il coniuge e gli altri figli a carico fino ad una certa età; nel caso di famiglie bireddito con entrambi i coniugi percettori di reddito, saranno contati soltanto i figli a carico fino ad una certa età (per esempio, 26 anni). Per altri familiari a carico resta vigente il sistema di detrazioni attuale. Naturalmente, in presenza di soggetti disabili, o figli fino a tre anni, il valore degli importi beneficiati è aumentato.
Per la prima persona fiscalmente a carico (figlio o coniuge), il NAFU annuale avrebbe un importo fisso, in base ad una prima ipotesi attorno ai 2 mila euro, fino ad un certo livello del reddito lordo familiare (stando alle soglie attualmente vigenti per gli ANF, 15 mila euro), dopodiché esso si ridurrebbe progressivamente fino ad una certa soglia (50 mila euro), raggiungendo un valore minimo (pari, per esempio, a 400 euro) che sarebbe garantito a tutte le famiglie, a qualsiasi livello del reddito[1]. Soglia massima per ricevere l’importo del NAFU per intero, soglia minima per ricevere l’importo minimo del NAFU e importo stesso dell’assegno slitterebbero in avanti per ogni figlio a carico ulteriore. Gli slittamenti delle soglie e l’aumento dell’importo dell’assegno non sarebbero fissi per ogni figlio a carico in più, ma, in ragione dell’economie di scala familiari, si ridurrebbero. Per cui, per esempio, la soglia minima per ricevere il NAFU per intero sarebbe pari a 15 mila euro per il primo soggetto a carico (figlio o coniuge), aumenterebbe di 2.500 euro per il secondo soggetto a carico, poi aumenterebbe di 2.500*0,9 per il terzo soggetto a carico, e via discorrendo[2]. Meccanismi simili si avrebbero per la determinazione delle soglie minima e massima e per la determinazione dell’importo minimo garantito universalmente.
[1] Naturalmente, lì dove per esigenze di bilancio la cosa non fosse attuabile, gli aiuti a favore delle famiglie più benestanti (per esempio sopra i 100 o 200 mila euro) sarebbero i primi ad essere ridotti o sacrificati, per una ragione di equità.
[2] Si procederebbe elevando il coefficiente 0,9 per il numero dei soggetti a carico meno due. Per cui il coefficiente sarebbe pari a 0,9^2 (0,81) per il quarto soggetto a carico, 0,9^3 (0,729) per il quinto, etc.
Illustrazione del funzionamento dei NAFU e della no tax area familiare (proposta del Forum delle Associazioni Familiari) di Filippo Elba
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