Lettera alla Regione Piemonte sulle problematiche nelle RSA
Con una lettera unitaria indirizzata agli Assessori regionali alla Sanità e alle Politiche Sociali Icardi e Caucino e al Responsabile dell’Unità di Crisi Coccolo, le Confederazioni piemontesi, i sindacati dei Pensionati e le categorie della Funzione Pubblica vogliono attirare l’attenzione sulle problematiche delle RSA nella gestione dell’emergenza Covid19.
Di seguito il testo:
“Oggetto: Emergenza Coronavirus. Segnalazione di criticità nelle strutture residenziali socio sanitarie/servizi domiciliari.
Alla luce del numero rilevante dei contagi e dell’invito pressante ed urgente a limitare ogni spostamento delle persone riteniamo necessario porre all’attenzione dell’Assessore alla sanità, dell’Assessora alle politiche sociali Regionale e del responsabile dell’Unità di Crisi Regionale la situazione dei Presidi Residenziali e Servizi domiciliari.
Il precedente Decreto prevedeva la distribuzione dei DPI prioritariamente ai Presidi sanitari. Tale disposizione ha determinato, in queste settimane, una carenza per il reperimento dei DPI, da parte delle aziende che operano nel settore socio sanitario e assistenziale.
Nel settore socio sanitario e nei presidi residenziali gli utenti non autosufficienti, con patologie multiple gravi, superano le 25.000 unità con la percentuale di età oltre gli 85 anni pari al 55% e gli operatori operano a stretto contatto con loro. Onde evitare che queste strutture divengano un nuovo e incontrollato focolaio di espansione della epidemia e gli operatori il suo veicolo di trasmissione all’esterno, urge emanare delle disposizioni condivise e provvedere per la loro applicazione, che rendano le attività sicure, dotando ospiti ed operatori degli idonei strumenti di protezione, e gli atteggiamenti gestionali uniformi sul territorio regionale.
Ci preme evidenziare alcuni aspetti: si sta verificando che gli ospiti che necessitano di ricovero presso le unità di terapia intensiva, raramente vengono accolti nelle strutture ospedaliere, causa la nota carenza di posti dedicati; la domanda di personale qualificato, presso le strutture ospedaliere ha dato inizio ad un esodo di operatori che sta impoverendo gli organici delle strutture sociosanitarie.
Quanto esposto a tutela degli ospiti, che consideriamo la componente più fragile, degli operatori del settore e di conseguenza della comunità. Consapevoli della gravità della situazione, vi chiediamo di individuare e condividere rapide soluzioni ai problemi sollevati”.
Categoria: Attualità, Emergenza COVID-19, Sanità