I conti dell’Inps e le nostre pensioni

martedì 12 Luglio 2022 / Attualità

Il presidente Tridico ha presentato i conti dell’Inps del 2021 con riflessioni interessanti sulle diseguaglianze sociali. Un terzo dei pensionati non arriva a 1.000 euro lordi al mese anche calcolando le dovute integrazioni. Il 23% dei lavoratori è sotto i 780 euro mensili, cioè lavorando riceve meno del reddito di cittadinanza. Peccato che dopo le doverose analisi di cui è pieno il mondo, non si leggono mai le conseguenti proposte. Per la FNP CISL non è rimandabile un intervento di sostegno alle fasce deboli di tutta la popolazione che non deve escludere i pensionati. Vediamo intanto qual è il vero costo delle pensioni previdenziali, cioè depurate dai costi dell’assistenza, come chiediamo da decenni:

  • Le ENTRATE CONTRIBUTIVE sono state di 236 Miliardi (+12 rispetto il 2020)
  • Le USCITE per PENSIONI sono state di 273 Miliardi (+4 rispetto il 2020)

Ma leggendo bene, a pagina 433 del rapporto annuale, lo Stato ha recuperato con l’IRPEF sulle pensioni ben 57 Miliardi. La spesa netta per pensioni si riduce quindi a 216 Miliardi, 20 in meno delle entrate contributive. Facciamo queste note perché è già emersa preoccupazione per l’aumento della spesa che porterà l’applicazione della PEREQUAZIONE se l’inflazione a fine anno fosse del 8%. Porterebbe sicuramente ad un aumento della spesa complessiva, ma mai tale da creare una perdita nel conto finale, considerando anche l’incremento dei contributi dovuti alla crescita delle attività produttive.

In definitiva nessuno si sogni di manomettere il sistema di adeguamento delle pensioni che ci siamo riconquistati dopo decenni di manifestazioni. E piuttosto si pensi a ridurre la pressione fiscale sulle pensioni e sul lavoro, per fare sul serio un provvedimento contro le diseguaglianze sociali.

Giorgio Bizzarri – Segretario Generale FNP CISL Piemonte

 

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