Giornata Internazionale della donna: gli eventi organizzati in Piemonte
Noi donne italiane possiamo festeggiare tranquillamente la giornata internazionale dei diritti della donna che ricorre l’8 marzo?
Dalla lettura della nostra Costituzione parrebbe che da noi non esista alcuna disparità. L’ articolo 37 Costituzione recita: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicura alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.
In realtà si scontano ancora molte disparità di genere, disparità salariali e contrattuali. Purtroppo nella realtà constatiamo che, anche a parità di titolo di studio laurea compresa, le donne sono svantaggiate: hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro o, quando vi entrano, sono pagate meno e trattate peggio. I numeri ci dicono molto: l’Italia è penultima in Europa (peggio solo la Grecia) per la partecipazione femminile al mercato del lavoro e solo una donna su due in età lavorativa è attiva.
Vi sono inoltre notevoli difficoltà, per le donne, ad occupare posizioni apicali. A questo proposito basti pensare che solo il 28% delle posizioni dirigenziali nelle aziende italiane private è ricoperto da donne.
Il punto non è solo l’accesso al lavoro ma anche il fatto che molte donne lasciano il lavoro all’arrivo di un figlio, cosa che non succede agli uomini. La conferma arriva dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro il quale rileva come oltre il 70% delle dimissioni volontarie sono state rassegnate da lavoratrici madri. Quasi superfluo puntualizzare che le donne dichiarano l’incompatibilità tra carriera lavorativa e lavoro di cura alla prole.
La conciliazione vita lavoro è ancora oggi il punto cruciale nella vita di molte donne: siamo ancora ben distanti dalla parità di genere nella distribuzione dei ruoli di cura. Anche in questo caso i numeri ci dicono molto: nelle coppie con figli ed entrambi i coniugi lavoratori, le donne dedicano in media il 22% del proprio tempo al lavoro familiare e gli uomini solo il 9%.
Le donne sono quindi ancora oggi un passo indietro. La parità di opportunità non si è verificata, in un contesto sociale come quello italiano che su molti fronti è ancora ben lontano dal concepire i ruoli del maschile e del femminile come bilanciati. E’ pertanto indispensabile riformare il welfare per alleggerire il lavoro di cura che grava sulle donne ed aumentare gli incentivi alla fruizione del congedo parentale da parte degli uomini.
Un passo importante è stato fatto recentemente nel mondo del lavoro con la “Certificazione della parità di genere” .
Fondamentale è l’azione dal punto di vista culturale, le pari opportunità debbono essere insegnate come un valore sin dalla prima infanzia. La letteratura scientifica ha più volte confermato che le principali differenze di genere sono prettamente sociali. Noi dobbiamo agire ora affinché in un futuro molto prossimo tutti abbiano ben chiari i concetti di parità di genere e di rispetto.
Anche quest’anno sul territorio piemontese sono numerosi e diversificati gli eventi: (clicca nell’allegato qui sotto)