Facciamo scoppiare la pace, l’editoriale del segretario generale Giorgio Bizzarri

venerdì 8 Aprile 2022 / Attualità

Più che il NO alla guerra diciamo un positivo SI alla pace. Siamo la generazione nata durante e appena dopo la seconda guerra mondiale, un incivile massacro. Abbiamo detto che mai più doveva succedere. Lo abbiamo anche cantato: “Dormi sepolto in un campo di grano”, “C’era un ragazzo che come me”… “Ad Auschwitz c’era la neve” e Guccini chiedeva se l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare. E ci abbiamo creduto…sognato.

Lo abbiamo scritto nello statuto della FNP: Conservare la pace. 77 anni fa la pace era appena conquistata, si trattava di conservarla. Oggi purtroppo bisogna promuoverla, riconquistarla.

Riconosciamoci un merito che è anche esempio: nell’Europa comunitaria ci siamo riusciti. Dopo millenni di guerre e massacri in Europa è durata la pace per 77 anni!! Mica poco.

Si è iniziato dalla cooperazione economica del carbone e acciaio, si è proseguito costituendo organi di governo e indirizzo sociale e politico, si è allargato il confine ai paesi che condividono l’impostazione comune, e la pace è durata nonostante le imperfezioni presenti e da superare.

In che modo un sindacato, noi FNP e CISL possiamo avere un ruolo? Intanto bisogna definire i valori che sono alla base del nostro agire. Primo un concetto universale: le controversie non si devono risolvere con la violenza. A partire da quelle più piccole alle vicende internazionali. Siamo il sindacato della solidarietà e della concertazione, il negoziato è l’unica via per dirimere le controversie.

Abbiamo inventato anche le forme di lotta non violente: lo sciopero, la manifestazione, la raccolta delle firme, che tuttora pratichiamo. La non violenza e la pratica del negoziato, in questo caso ancor più impegnativo della concertazione tra le nazioni per organizzare e mantenere la pace. Tante sono le violazioni e ben distribuite tra le parti in gioco: gli USA, la NATO, la stessa Ucraina.

Possiamo dilungarci nelle critiche alle violazioni reciproche ma oggi la responsabilità del brutale massacro in corso è di Putin. Non siamo equidistanti, un conto è avere delle riserve sul comportamento degli altri attori in campo, ma la Russia oggi è il paese che ha invaso, bombardato, massacrato intere città. Non ci può essere nessuna equidistanza, per questo non abbiamo partecipato alla manifestazione di Roma che partiva da questa ambiguità e siamo invece stati a Firenze dove il sindaco Nardella ha riunito i sindaci di diverse città europee  nella condanna dell’aggressione e nella richiesta di cessare il fuoco da parte degli aggressori.

Siamo vicini al popolo ucraino che giustamente combatte per difendere territorio e libertà. Lo stiamo dimostrando con la raccolta di fondi a favore degli interventi umanitari della Croce Rossa. Con le iniziative delle nostre Anteas, come quella di Alessandria, che hanno organizzato viaggi umanitari con la consegna di alimenti e medicinali al confine Ucraino e il trasporto al ritorno di profughi in territorio italiano con destinazione già organizzata. Poi bisogna tornare al sogno iniziale: la pace deve essere organizzata a livello mondiale con lo spirito e la convinzione di chi ha promosso l’Europa Comunitaria, e durare per sempre.

Giorgio Bizzarri

 

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