Coordinamento Politiche di Genere 4 maggio 2018
Abbiamo scelto di accogliervi con un filmato che presenta alcune conquiste delle donne italiane a partire dagli anni ’40 del dopoguerra.
Le donne sono state protagoniste della nascita e della costruzione della nostra Repubblica, hanno contribuito alla stesura della Costituzione e poi hanno determinato il cambiamento profondo della nostra società, i suoi costumi e valori, le sue condizioni di vita, le sue leggi. Queste leggi delineano un sistema di welfare solidale, attivo, che prende in carico ciascuna persona, all’interno di uno sviluppo economico che valorizza le risorse umane. Delineano altresì una dimensione della cittadinanza che deve essere – per tutti – cittadinanza sociale, civile e politica. Promuovono una nuova cultura del lavoro, che deve essere fonte di dignità per tutti, anche delle persone più fragili e che deve saper costruire un’alleanza con gli altri tempi della vita, promuovendo la responsabilità maschile nei tempi di cura delle persone e della famiglia. Grazie all’abilità ed alla maestria di Liliana, la Coord. del PO abbiamo preparato questo video per ribadire l’importanza delle conquiste realizzate e per ricordarci che la lotta continua ogni giorno e perciò è necessario continuare a conoscere, vigilare, contrattare, perché, come diceva Tina Anselmi, che “Una conquista non è per sempre”… Tante conquiste, tanti passi avanti anche a casa nostra: come Cisl abbiamo una segretaria generale donna, AM. Furlan, lo abbiamo visto nel filmato, ed in Piemonte una segretaria generale FNP donna, risultati importanti ed apprezzabili, allora: Le quote rosa sono superate? Il coordinamento ha esaurito il suo compito?
SLIDES – COMMENTO
Dati alla mano dobbiamo ammettere che la presenza femminile nella FNP piemontese lascia larghi margini di miglioramento. Infatti se faticosamente il rispetto delle quote è garantito almeno formalmente nelle segreterie e negli organismi, è necessario promuoverne un riequilibrio di rappresentanza ed una maggiore valorizzazione all’interno dell’organizzazione, è necessario passare “dalla parità formale alle pari opportunità per tutti,”, perché la parità vera deve assumere sia l’uguaglianza ma anche “la differenza” che c’è tra uomini e donne. A partire dalle esigenze delle donne, si possono mettere in moto cambiamenti come l’orario, la flessibilità, le modalità di lavoro. Tenere insieme uguaglianza e differenza, considerando quest’ultima come valore e non un peso di cui bisogna farsi carico.. Inoltre la situazione, come abbiamo visto, cambia a livello di RLS e conferma la necessità di attivare processi culturali e organizzativi al fine di accrescere i ruoli femminili.
Ed è per questo che come Coordinamento abbiamo detto “Partiamo da noi”, dalla nostra realtà e così abbiamo fatto, anche noi “passo dopo passo” come recita un recente slogan CISL
Primo obiettivo è stato completare l’organico:
4 coordinatrici territoriali, obiettivo raggiunto lavorando anche per risolvere le minus valenze esistenti (ruolo – scrivania – compenso)
Stiamo lavorando per individuare le Coordinatrici donne RLS: su 47 RLS 19 nominate, 10 in pectore
Risultati ottenuti perché obiettivi condivisi dalla segreteria ( sempre!!) un pressing costante con i segretari territoriali, un dialogo costante con le coordinatrici
Metodo di lavoro
Un metodo di lavoro che rifacendosi a quello nazionale prevede:
un Tavolo Regionale di coordinamento per le politiche di genere per rafforzare ruolo ed assunzione di responsabilità
un Tavolo altro non è che l’opportunità di rendere stabili la partecipazione e il confronto sulle problematiche, le politiche ed i relativi strumenti di programmazione ed intervento;
un Tavolo per la diffusione della cultura della parità con un ruolo di promozione e sostegno anche per le iniziative territoriali
un Tavolo dove il livello regionale lavora “progettualmente” con le Coordinatrici territoriali che trasferiscono il metodo sui livelli territoriali e di RLS in una relazione sinergica che permetta una maggiore visibilità ed incisività del lavoro del Coordinamento.
Ognuno dei livelli si assume il compito di definire le azioni che servono per sviluppare il programma, interpretando, in chiave di genere, le politiche della Federazione e traducendole in operatività
Il lavoro, così impostato, diventa progettazione e verifica in sede di Coordinamento.
Gli incontri promossi prevedono sia momenti di confronto sindacale ed organizzativo sia di formazione o autoformazione
Ogni Coordinatrice, è impegnata a promuovere il lavoro dei Coordinamenti in stretta sinergia con le dirigenze sindacali di riferimento, nel rispetto della specificità territoriale, coniugando le tematiche proprie con quelle promosse dal livello nazionale
Fondamentale sono la conoscenza puntuale e capillare delle risorse umane, strumentali ed economiche del proprio territorio e la gestione di un’efficace comunicazione interna ed esterna.
E’ importante che i mezzi informatici di cui disponiamo diventino veri
strumenti attraverso cui velocizzare e rendere il più capillare possibile:
- la circolarità delle informazioni e dei materiali;
- l’interazione tra i componenti del Coordinamento
Guadagnare salute è il percorso tematico che il Coordinamento Nazionale propone.
Come l’abbiamo coniugato noi in Piemonte?
Guadagnare Salute rientra a pieno titolo nelle politiche della FNP Piemonte sulla contrattazione sociale e sull’Invecchiamento Attivo: unitariamente, a gennaio, è stata presentata una proposta di legge alla Regione Piemonte, e come Coordinamento P. d. G abbiamo avuto 2 incontri con l’assessora Monica Cerutti.
Il primo incontro ha avuto come tema le differenze di genere, biologiche e sociali, che si riflettono sulla salute di donne e uomini e che richiedono alla “sanità” di adeguare i percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione e di fare informazione e cultura sui temi salute e appropriatezza delle cure tra i cittadini della terza e della quarta età. L’intento è quello di portare le esperienze sindacali, in particolare quelle dei Coordinamenti Donne FNP dei territori piemontesi, ad interloquire con il tavolo sulla salute di genere istituito dalla Regione Piemonte per individuare interventi utili.
A tal fine si è sottolineato il ruolo centrale, che si vuole mantenere, delle strutture sindacali territoriali e in particolare quello espresso dai Coordinamenti femminili FNP, SPI, UILP, nell’organizzare iniziative aperte all’associazionismo locale e alla cittadinanza sulla promozione della salute di genere, che hanno ottenuto già la collaborazione di Asl e Distretti (progetti e/o conferenze su menopausa-andropausa, stili di vita, alimentazione, cardiologia, osteoporosi …)
È per noi naturale, quindi, diventare promotori di progetti che, ognuno nella specificità territoriale in cui si realizza, possano attivare la crescita di una mentalità che superi l’abitudine alla prevenzione medica per diventare abitudine alla salute. Si è convenuto sulla proposta di organizzare unitariamente in autunno una serie di incontri nei territori del Piemonte sulla promozione della salute di genere delle donne anziane.
Lavorare su una tematica unificante consentirà a tutte noi di promuovere confronto e collaborazione ed il valore aggiunto derivante dall’incontro con persone altrimenti non sindacalmente intercettabili consentirà una maggiore possibilità di proselitismo.
Nel secondo incontro al fine di rendere evidenti le politiche a favore della parità di genere, è stato richiesto che la Regione solleciti le pubbliche amministrazioni a redigere, accanto al bilancio ordinario, un bilancio di genere che evidenzi che le politiche di genere siano reali e non solo di facciata. È stato inoltre richiesto che il protocollo nazionale tra SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL ed ANCI, per avviare e promuovere momenti di confronto sulle principali tematiche di welfare e rispondere al meglio ai bisogni della popolazione anziana, sia recepito dalla Regione Piemonte. Tali richieste sono conseguenti a momenti formativi sul bilancio di genere realizzati dalla Fnp per qualificare secondo un’ottica di genere la contrattazione perché siamo convinte che la differenza di genere va intesa come un motore di cambiamento.
PER UNA CULTURA DELLA NON VIOLENZA
Filmato – Monologo di Paola Cortellesi
Parlare di violenza significa fare i conti con un problema soprattutto culturale che parte dagli stereotipi di genere, dal linguaggio sessista. Dalla scuola al web , dalla carta stampata alla TV, la violenza è innanzitutto verbale e viene ampliata e reiterata quando si parla di femminicidi o stupri. Ricordiamoci tutti che per risolvere questo problema bisogna partire innanzitutto dal linguaggio ed è perciò necessario intensificare l’impegno coinvolgendo tutti (cittadini, media, istituzioni, magistratura, scuola, associazioni ) per contribuire a creare una cultura che, partendo dal linguaggio, combatta ogni forma di violenza.
Durante l’ultimo incontro con le coordinatrici territoriali, per la ricorrenza del 25 novembre, abbiamo deciso di attivare sul territorio iniziative educative tramite collaborazioni con Istituti scolastici, percorsi educativi intergenerazionali che abbiano anche un epilogo concreto: calendario, spettacolo teatrale, mostra ecc. Ricordiamo che per attuare simili iniziative è necessario presentare alle scuole i progetti in tempi utile
E’ altresì importante recuperare anche il ruolo educativo delle famiglie, delle madri nonché delle nonne/i.
E a noi, donne della FNP, compete porre l’accento sulla violenza perpetrata ai danni di anziane/i, siano essi in contesti familiari che residenziali. Gli/le anziani/e in residenzialità assistenziale costituiscono un altro target su cui ricadono tante forme di violenza che non risultano rilevate con puntualità. Non esistono statistiche né criteri di rilevazione. Questo rende estremamente difficoltoso descrivere il fenomeno che, comunque, esiste.
PROSELITISMO
La promozione associativa rappresenta una priorità del nostro operare
È necessario attivare progetti in collaborazione con il Dipartimento Organizzativo, che rendano possibile implementare e documentare le attività di proselitismo definite come obiettivo specifico dei progetti cercando di intercettare e formalizzare, nelle varie occasioni messe in essere nei territori, occasioni di proselitismo.
Questo vuol dire che tutte le iniziative, attività, convegni e/o divulgazioni, sportelli di orientamento, sportelli di ascolto debbano avere, come obiettivo parallelo, la promozione associativa. Vuol dire anche dotarsi di sistemi di rilevamento in grado di documentare non solo l’aspetto quantitativo ma anche quello qualitativo.
Il Coordinamento nazionale ha redatto una scheda utile a rilevare la partecipazione e la raccolta dati utili ai fini della promozione e del proselitismo.
La FNP Piemonte ha avviato il Progetto sulla sperimentazione di azioni che, attraverso il coinvolgimento delle RSU/RSA, puntino a iscrivere alla FNP lavoratori e lavoratrici che via via raggiungono la pensione.
All’interno del percorso definito in via teorica si tratta di testare esperienze dirette, adottare gli strumenti in base alle diverse realtà e far tesoro di buone pratiche.
Con questo spirito di ricerca e di socializzazione abbiamo approfondito l’iniziativa in corso a Torino (e che si sta allargando agli altri territori piemontesi) relativa ai lavoratori bancari esodati della FIRST e riteniamo che questo modello sia applicabile anche ad altre categorie
Si tratta di un’esperienza di grande qualità, intrapresa da una donna, sostenuta dalla FIRST e dalla FNP, che si avvale di un supporto organizzativo strutturato ed efficiente. Tutti questi progetti possono rappresentare per le donne opportunità d’inserimento, di lavoro, di collaborazione: interessiamoci, approfondiamo, partecipiamo, proponiamo!
FORMAZIONE
Se è indispensabile che il Gruppo Dirigente dell’Organizzazione operi affinché, in tutti i corsi di formazione, sia garantita una adeguata presenza femminile, è altresì fondamentale avviare percorsi che permettano alle donne di acquisire l’autostima e la consapevolezza del proprio valore, fornire strumenti che favoriscano la comunicazione, stimolare la capacità di costruire progetti, di lavorare in squadra, di fare contrattazione. EMPOWERMENT cioè attribuire potere» (e responsabilità) alle donne e MAINSTREAMING, assumere il punto di vista delle donne, guardare il mondo «occhi di donna» come recita la conferenza delle donne di Pechino
Raccogliendo una esigenza presente nell’organizzazione, abbiamo programmato un percorso formativo rivolto a donne già impegnate nelle sedi RLS per le quali si ipotizza un percorso di crescita nell’organizzazione perché aumentare la dirigenza femminile nella FNP è per il Coordinamento un obiettivo primario. Un percorso formativo strutturato in due moduli, il primo rivolto esclusivamente a donne già impegnate nella FNP il secondo che prevede anche la partecipazione dei coordinatori /ici RLS. La ricerca della collaborazione, della collegialità e dell’equilibrio è una costante dell’attività del Coordinamento.
Care/i amiche/i
Anche se l’organizzazione è migliorata, ricordiamoci che, come era solita affermare Carla Passalacqua, “chi ha il potere se lo tiene e il potere non si regala, si conquista” e allora oggi come allora occorre avere obiettivi chiari, non basta fare la guerra, sono passati quei tempi. Oggi bisogna fare proposte e progetti, farli diventare vincenti costruendo alleanze. Senza fare la guerra, ma anche senza essere e accondiscendenti. Se oggi dunque avvertiamo e siamo convinte che in questa situazione avere più donne dirigenti nella nostra FNP sia una questione fondamentale per la nostra organizzazione e per la democrazia, allora dobbiamo farci coraggio, sostituire
Il”non so se ce la faccio” con il “ce la posso fare”
Il “chi me lo fa fare” con il “lo voglio fare”
La paura di non farcela con la speranza di farcela
Convinte, come diceva Tina Anselmi che “La presenza femminile nei posti cosiddetti “di potere”, non serve, soltanto alle donne, ma serve a migliorare la qualità della società. Per tutti.”
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