Da maggio le prime pensioni con quota 103

lunedì 20 Marzo 2023 / Attualità

La legge di Bilancio 2023 ha istituito una nuova pensione anticipata denominata “quota 103”: somma dell’età anagrafica e del numero degli anni di contribuzione. La potranno percepire, vista l’età richiesta, coloro che sono nati entro il 31 dicembre 1961. Le caratteristiche di questa forma di pensione anticipata, è molto simile a quelle esistenti in quota 102, la cui sperimentazione è terminata a fine 2022. Vediamo la normativa di quota 103:

a) si ottiene con 62 anni di età e 41 anni di contributi. E’ indispensabile che almeno 35 anni siano senza contribuzione figurativa accreditata per periodi di malattia, infortunio e disoccupazione. In mancanza di questo particolare requisito, il soggetto può ottenere comunque la pensione purchè chieda che il calcolo venga effettuato interamente con il sistema contributivo. L’importo che verrà posto in pagamento non potrà essere superiore a 2.819 euro lordi (questa è una sgradevole novità).
E’ possibile ottenere questa pensione con il cumulo gratuito dei contributi versati presso forme pensionistiche diverse tra di loro: esempio Inps, co.co.co., fondo dei dipendenti pubblici e dei liberi professionisti ecc.;

b) i requisiti richiesti devono essere raggiunti tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023. La decorrenza della pensione (finestra) avviene tre mesi dopo il diritto, per i lavoratori del settore privato, sei mesi per i settore pubblico. Ecco il motivo per cui il pagamento delle prime pensione non potrà esserci prima del 1° maggio 2023. Il requisito raggiunto entro il 2023 permette, su scelta volontaria del lavoratore, di posticipare la decorrenza della pensione in una data successiva.

c) la percezione della pensione quota 103 è incompatibile con qualsiasi reddito da lavoro dipendente e autonomo fino all’età della pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni). Solo con un reddito da lavoro autonomo “occasionale” (senza abitualità) e un reddito annuo non superiore a 5mila euro lordi, è possibile percepire la pensione. Questa normativa è particolarmente gravosa per gli artigiani e i commercianti che difficilmente hanno la possibilità di restare nel limite di reddito svolgendo una
regolare attività.

d) i soggetti che hanno svolto l’ultima attività lavorativa come militare delle Forze armate, delle Forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e il personale della Guardia di finanza: non possono accedere alla pensione di quota 103. La possono comunque ottenere quando l’ultima attività lavorativa svolta è di altra natura. In questo caso possono utilizzare i precedenti periodi di pubblica sicurezza.

e) i lavoratori che maturano il diritto a questa pensione e decidono di restare al lavoro, potranno rinunciare all’accredito della quota di contributi a loro carico, così da aumentare il proprio “netto in busta paga”. Rinunciando al versamento dei contributi la futura pensione rimarrà quella maturata al momento del diritto a quota 103.

 

Angelo Vivenza

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