Cosa cambia per le pensioni da aprile?
Dalla mensilità di aprile i pensionati con assegni compresi tra tre e quattro volte il trattamento minimo, cioè tra 1.539,04 euro lordi e 2.052,04 euro mensili lordi (al 31 dicembre 2019), saranno rivisti leggermente al rialzo. Lo rende noto l’Inps in un comunicato ufficiale con il quale comunica l’avvenuto adeguamento degli assegni secondo le fasce di rivalutazione fissate dalla legge 160/2019 in vigore dal 1° gennaio 2020.
La legge di bilancio per il 2020 ha, infatti, stabilito dal 1° gennaio 2020 in misura pari al 100% dell’inflazione la perequazione dei trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 4 volte il trattamento minimo INPS. Fino al 31 dicembre 2019 questa fascia di assegni era rivalutata in misura pari al 97% dell’inflazione.
In sostanza le pensioni comprese tra 1.539,04 euro lordi e 2.052,04 euro mensili lordi al 31 dicembre 2019 saranno rivalutate dal 1° gennaio 2020 in misura pari allo 0,4% contro il 0,388% riconosciuto in base alle previgente normativa considerando che il tasso previsionale di inflazione è stato fissato lo scorso mese di novembre in misura pari allo 0,4%. A questi pensionati, nel mese di aprile, saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo oltre l’adeguamento della relativa mensilità.
Si tratta comunque di aumenti quasi impercettibili: un assegno di 2.000 euro lordi al mese, 26 mila euro annui, crescerà nel 2020 complessivamente di 104 euro invece che 100,88 euro. Nulla cambia, invece, per gli assegni superiori a quattro volte il minimo Inps (cioè superiori a 2.052,04 euro al mese lordi). Allo stato attuale questa categoria di pensionati dovrà attendere il 2022 per rivedere criteri rivalutativi più generosi.
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