Consiglio Generale Fnp: i pensionati del Piemonte si mobilitano
I pensionati della Cisl del Piemonte sono sul piede di guerra, preoccupati perché il Governo intende toccare ancora una volta le pensioni per sistemare i conti pubblici. Non si sente parlare, invece, di lotta all’evasione fiscale per recuperare risorse da investire e creare occupazione, anzi si parla di condoni fiscali per gli evasori. Nella sua relazione, nel Consiglio Generale Fnp Piemonte del 12 dicembre, la Segretaria Generale Rosina Partelli ricorda che in questi lunghi anni i pensionati hanno sostenuto figli e nipoti colpiti dalla crisi, hanno sopperito alle carenze dello Stato per la mancanza di servizi sociali, facendo i nonni, ma anche i badanti. Hanno pagato di più per curarsi e sono incorsi nei disagi delle lunghe liste d’attesa, senza dimenticare che pagano tasse più alte rispetto a tutte le altre categorie. “C’è bisogno di un segnale forte – sostiene la Segretaria – dobbiamo riprendere la nostra mobilitazione. Il primo passo è partecipare alle iniziative nazionali unitarie di Cgil-Cisl-Uil organizzate per il 19 dicembre a Milano, Roma e Napoli.
Anche i sindacati dei pensionati, però, dopo gli Esecutivi Unitari dell’11 dicembre si sono messi al lavoro per predisporre la propria piattaforma, con priorità ben definite: pensioni adeguate e che non perdano potere d’acquisto nel tempo, separazione tra previdenza e assistenza, difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, tutele e sostegni per i non autosufficienti e le loro famiglie, investimenti nell’innovazione.
Al Consiglio Generale è intervenuto anche il Segretario Generale Cisl Piemonte Alessio Ferraris, che ha sottolineato l’importanza della partecipazione all’iniziativa unitaria del 19 dicembre a Milano. “Con questa iniziativa, che si svolge in contemporanea nelle tre principali città italiane – ha spiegato il segretario generale della Cisl Piemonte – diamo continuità all’azione intrapresa nei confronti di una Legge di Bilancio che non ci convince e che quindi va modificata, a favore del lavoro. Chiediamo infrastrutture, incentivi per le aziende che innovano e assumono, un fisco più pesante con la rendita improduttiva, un prelievo fiscale più basso per i lavoratori, imprese e pensionati ai quali va riconosciuta la sacrosanta rivalutazione delle loro pensioni. Bene l’incontro del 10 dicembre scorso con il governo, ma non ci basta una pacca sulla spalla, vogliamo confronti seri su argomenti che riguardano i nostri associati e il destino del Paese”.
e
Categoria: Attualità