Assemblea regionale Anteas: essere un ente di Terzo Settore è una scelta consapevole
Stamattina, presso la sede della Cisl Piemonte a Torino, si è svolta una riunione dell’Assemblea regionale Anteas in forma seminariale, per parlare delle importanti novità introdotte con il Codice del Terzo Settore. Ai lavori, presieduti da Francesca Boschetto, Presidentessa Anteas Torino e Piemonte, hanno partecipato la Presidentessa Anteas Nazionale Sofia Rosso e il Direttore Massimiliano Colombi. Il protagonista della mattinata è stato Domenico Iannello che collabora con l’Anteas nazionale proprio in qualità di esperto della normativa e che ha spiegato così il senso del suo intervento: “Il nostro obiettivo oggi è quello di aiutarvi a raggiungere la consapevolezza sulla riforma del Terzo Settore perchè il nodo è attrezzarsi culturalmente per porre più attenzione ad alcuni passaggi formali, e non solo”.
La riforma è nata da due necessità di base: l’esigenza di una maggiore trasparenza e quella di migliore la capacità di rendicontazione nell’ambito delle associazioni di volontariato. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, la riforma non è un obbligo, ma diventare un Ente di Terzo Settore è una scelta consapevole a discrezione di ogni associazione. Resta il fatto che chi aderisce ha un rapporto esclusivo con la Pubblica Amministrazione, che significa la possibilità di accedere a convenzioni, accordi, finanziamenti pubblici e 5 per mille, oltre che di godere delle agevolazioni fiscali previste.
Il Registro Unico del Terzo Settore, suddiviso in due sezioni, territoriale e settoriale, è lo strumento con cui viene garantita la trasparenza perchè riporta rendicontazione e attività. Ogni associazione deve infatti consegnare il proprio “bilancio di missione” che è composto da questi due elementi, insieme al libro dei soci. La manutenzione dello status viene fatta attraverso un controllo annuale che fa capo a CSV (Centri Servizi Volontariato), Istituti convenzionati con il Ministero del Lavoro e le reti associative nazionali. Che cosa sono queste ultime? Sono reti che hanno affiliati al loro interno almeno 100 Enti di Terzo Settore, svolgendo quindi una funzione di coordinamento, rappresentanza politica, supporto e assistenza, ma anche, appunto, di autocontrollo. Anteas punta a diventare proprio una Rete associativa, ed è per questo che per non disperdere i numeri interni, a livello nazionale c’è stata la fusione delle due strutture (volontariato e APS) sotto l’APS perchè già iscritta al registro nazionale.
Un’attenzione particolare merita poi il rapporto di Anteas con Fnp e Cisl: sì al sostegno economico, alle origini comuni e all’organizzazione di progetti condivisi, senza dimenticare di essere scrupolosi nella separazione per quanto riguarda gli aspetti formali, in modo che venga garantita piena autonomia.
Stefania Uberti
In allegato la circolare nazionale e il documento del Forum Terzo Settore sulla Riforma.
Categoria: Attualità