Ape sociale 2021: bisogna presentare la domanda entro il 31 marzo
Un ulteriore anno di vita per l’Ape sociale: è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021. L’Anticipo pensionistico, meglio conosciuto come Ape sociale, non è una vera pensione ma un’indennità economica che anticipa il momento dell’effettivo diritto alla pensione. Spetta con almeno 63 anni di età a chi si trova in situazioni di disagio economico oppure svolge o a svolto particolari attività lavorative che si possono definire gravose. Possono usufruire di questa prestazione i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata (ex co.co.co). Oltre all’età i soggetti interessati devono essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:
A) 30 anni di contributi per gli ex disoccupati a condizione che da almeno 3 mesi si sia conclusa la percezione della indennità di disoccupazione;
B) 30 anni di contributi per chi assiste al momento della richieste e da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado (e in alcuni casi di secondo) che sia convivente e con grave handicap;
C) 30 anni di contributi per chi possiede una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno il 74%, previsto dalle competenti commissioni;
D) 36 anni di contributi per i lavoratori dipendenti che per 7 anni negli ultimi 10 oppure per almeno 6 negli ultimi 7 abbiano svolto via continuativa una o più delle seguenti attività: 1) addetti alla concia di pelli e pellicce; 2)addetti ai servizi di pulizia; 3) addetti allo spostamento merci, magazzinieri e facchini; 4) camionisti o conducenti di mezzi pesanti; 5) macchinisti e personale viaggiante; 6) gruisti e chi guida macchinari di perforazione nei cantieri; 7) infermieri e ostetriche che operano in turni; 8) insegnanti di asili nido e scuola dell’infanzia; 9) operai edili; 10) operatori ecologici; 11) marittimi che lavorano sulle navi; 12) addetti alla pesca su pescherecci; 13) operai agricoli (braccianti); 14) siderurgici; 15) personale che accudisce i non autosufficienti (badanti).
Per le donne è previsto una riduzione dell’anzianità contributiva sopraindicata di 1 anno per ogni figlio, fino ad un massimo di 2 anni.
Possono percepire l’Ape anche i titolari di pensione di reversibilità. Non i titolari di pensione diretta.
L’importo che si percepisce viene fiscalmente assoggettato all’Irpef.
Durante la percezione vi è l’obbligo di risiedere in Italia.
Per potere beneficiare dell’Ape sociale bisogna cessare ogni attività lavorativa.
Chi ritiene di averne diritto entro il 2021 è opportuno che presenti la domanda entro il prossimo 31 marzo. Per le domande presentate in data successiva, ma entro il 30 novembre, il diritto sarà subordinato alla disponibilità finanziaria.
Questa indennità viene pagata per dodici mensilità nell’anno ed è pari all’importo della pensione maturata al momento della richiesta dell’Ape. In ogni caso l’importo della rata non può essere mensilmente superiore a 1.500 euro lordi e non è soggetta a rivalutazione, nè ad integrazione al trattamento minimo. Durante il periodo dell’indennità non spetta alcuna contribuzione figurativa, né i periodi di fruizione sono utili per il diritto a pensione.
L’Ape sociale cessa il primo giorno del mese successivo al compimento del 67° anno di età in quanto viene sostituita dalla pensione di vecchiaia. In caso di decesso non è reversibile ai superstiti.
Angelo Vivenza
Categoria: Attualità, Fisco e previdenza