Aggiungi un posto al tavolo: il commento del segretario generale Fnp Piemonte Giorgio Bizzarri
Con questo slogan la CISL ha iniziato a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare al fine di promuovere la partecipazione dei lavoratori al governo dell’impresa. Una vicenda che inizia con la Costituzione nel 1948 che prevede, all’art 46 “il diritto dei lavoratori a collaborare, nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle imprese”. Il problema è che questi limiti, o meglio, modalità di partecipazione non sono mai stati definiti e pensiamo sia venuto il momento di certificarli.
PER CONTROLLARE LE DECISIONI AZIENDALI
Uno dei problemi emersi in questo periodo storico è la possibilità per le imprese, specie se multinazionali, di decidere la dislocazione degli impianti, le scelte di investimenti e su cosa produrre in modo del tutto indipendente dagli effetti che queste scelte hanno sui lavoratori. Si è arrivati a comunicare trasferimenti o licenziamenti via mail o sms senza alcuna informazione preventiva. Chiaro quindi che questa deriva deve essere fermata. Noi lo proponiamo in quattro punti:
- GESTIONALE
I lavoratori devono avere una rappresentanza nei Consigli di Amministrazione o nei Consigli di Sorveglianza, a seconda delle forme giuridiche dell’impresa.
- FINANZIARIA
Si propone di promuovere la distribuzione degli utili ai lavoratori, in via diretta, facilitando fiscalmente le quote destinate ai dipendenti, e in via indiretta con l’accesso agevolato alle azioni dell’impresa anche in forma associata.
- ORGANIZZATIVA
Si prevedono incentivi per le imprese che coinvolgano i lavoratori in progetti innovativi ai fini dell’innovazione e l’efficienza dei processi produttivi.
- CONSULTIVA
Occorre garantire il diritto alla consultazione preventiva obbligatoria delle rappresentanze sindacali sulle scelte strategiche e sui modelli organizzativi.
I PENSIONATI COME SONO COINVOLTI?
Siamo solidali con le generazioni che proseguono il nostro lavoro, ma anche in modo molto pratico: le nostre pensioni sono pagate mese per mese dai contributi versati dai lavoratori sia in forma diretta sia tramite i versamenti aziendali. L’Italia ha perso fortemente in efficienza e quindi capacità di produrre utili, benessere e occupazione per i lavoratori e per l’intera società.
Impegnarsi quindi nel raccogliere le firme per la proposta di legge non è solo solidarietà ma uno dei modi essenziali per difendere la nostra pensione anche per il futuro.
Giorgio Bizzarri