Lavoratori precoci: domande entro il 1° marzo
La Legge di bilancio 2018 ha ampliato la platea degli aventi diritto alla pensione anticipata per i lavoratori precoci. I precoci, così definiti dalla legge stessa, sono coloro che hanno versato almeno 12 mesi (52 settimane) di contribuzione effettiva prima del raggiungimento del 19° anno di età. Con questo requisito si ha la possibilità di ottenere la pensione anticipata a qualsiasi età con almeno 41 anni di contribuzione, sia per gli uomini che per le donne. L’anzianità contributiva richiesta è più favorevole rispetto alla normativa generale che attualmente prevede: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Purtroppo il fatto di essere precoce e di aver raggiunto i 41 anni di contribuzione non è sufficiente per maturare il diritto a questa pensione. Per poterlo ottenere occorre che i lavoratori precoci appartengano almeno ad una di queste condizioni di disagio sociale indicate dalla legge:
A) Essere disoccupato a condizione che sia stata conclusa la percezione dell’indennità per disoccupazione da almeno tre mesi, anche per chi ha il contratto a termine a condizione che abbia lavorato 18 mesi nei 3 anni precedenti.
B) Assistere, da almeno sei mesi ed al momento della richiesta, il coniuge o un parente di primo grado (in alcuni casi di secondo) convivente con handicap in situazioni di gravità.
C) Avere una riduzione permanente delle capacità lavorative di almeno il 74%.
D) Lavoratori dipendenti che al momento del pensionamento e da almeno 6 anni negli ultimi 7, oppure per almeno 7 negli ultimi 10, in via continuativa, svolgono attività “gravose” che rendono il lavoro particolarmente difficoltoso e rischioso. I soggetti interessati sono: 1) addetti alla concia di pelli e pellicce; 2) addetti ai servizi di pulizia; 3) addetti allo spostamento merci, magazzinieri e facchini; 4) camionisti o conducenti di mezzi pesanti; 5) macchinisti e personale viaggiante; 6) gruisti o chi guida macchinari di perforazione nei cantieri; 7) infermieri e ostetriche che operano in turni; 8) insegnanti di asilo nido e scuola dell’infanzia; 9) operai edili; 10) operatori ecologici; 11) marittimi che lavorano sulle navi; 12) addetti alla pesca su pescherecci; 13) operai agricoli (braccianti), 14) siderurgici; 15) personale che accudisce i non autosufficienti (badanti).
E) Aver svolto o svolgere lavori “usuranti”: per metà della vita lavorativa oppure per 7 anni negli ultimi 10 escluso l’anno di decorrenza della pensione. Le mansioni sono: 1) lavori in galleria, cava o miniera, in cassoni ad aria compressa, ad alte temperature, del vetro cavo, in spazi ristretti, asportazione dell’amianto, addetti alla c.d.”linea catena”, conducenti di veicoli pesanti. 2) turnisti notturni che possono far valere una determinata permanenza nel lavoro notturno.
Contrariamente a qualsiasi altra pensione, i pensionati precoci non possono svolgere alcuna attività lavorativa, almeno fino a che non si raggiunge “teoricamente” il normale requisito richiesto per la pensione anticipata.
Chi matura i requisiti entro dicembre 2018 deve presentare domanda entro il prossimo 1° marzo.
La normativa qui esposta non è soddisfacente per il Sindacato che continuerà a chiedere disposizioni meno penalizzanti, in particolare per le donne.
Angelo Vivenza (Fnp Cuneo)
Categoria: Attualità, Fisco e previdenza