Smart working: urgente un accordo – Intervista di Solavagione a Cuneo7
Il segretario generale della Cisl di Cuneo, Enrico Solavagione, chiede un accordo sullo smart working
Il segretario generale della Cisl di Cuneo, Enrico Solavagione, interviene sul settimanale d’informazione, “Cuneo7” per parlare dello smart working, una forma di prestazione lavorativa nata con le tecnologie informatiche ma che ha conosciuto un forte sviluppo in Italia con la pandemia ancora in atto. Pur ammettendo il ruolo importante dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori, Solavagione esprime alcune criticità che devono essere superate “nel vero smart working vi è un accordo contrattuale riguardo alle modalità di lavoro mentre ora si sta utilizzando una metodologia emergenziale che non include alcun accordo preliminare tra datore di lavoro e lavoratore.
“Lo smart- working vero e proprio è normato in modo preciso – prosegue Solavagione – ed include, ad esempio, il diritto alla disconnessione oltre che un orario di lavoro specifico e definito”
Il leader della Cisl cuneese evidenzia la necessità, tra le altre, di investire in formazione e nella digitalizzazione in modo da far evolvere positivamente questa forma di lavoro anche aumentando la produttività ma in modo che quest’ultima non sia a scapito del benessere lavorativo delle persone coinvolte.
Tra queste, le donne sono state le più penalizzate in quanto al loro lavoro, precedentemente svolto in ufficio, hanno dovuto conciliare quello svolto a casa, compresa la cura dei propri figli. Invece i giovani, più aperti alla novità, sono stati facilitati nell’apprendere le nuove dinamiche professionali ma, contemporaneamente, sono rimasti maggiormente colpiti dalla riduzione della socialità provocata dall’emergenza del Covid.
“Ci troveremo di fronte a un modo di lavorare diverso da quello che conosciamo, il quale potrebbe, se normato a dovere, far raggiungere condizioni di vita migliori – afferma Solavagione nell’intervista curata dalla giornalista Giulia Beltritti – se non utilizzato in forma continuativa bensì alternata. lo smart working si rivelerà una risorsa a tutti gli effetti ma dovrà avere regole chiare e precise forme contrattuali”.
Alfonso Territo