Pandemia e Recovery Plan nel Consiglio generale Cisl Cuneo a un anno dall’elezione della nuova segreteria
L’ultimo consiglio generale della Cisl di Cuneo ha coinciso con due anniversari totalmente diversi pur se lagati tra loro: il primo anno di attività della segreteria eletta il 14 febbraio 2021. L’altro anniversario, la cui data d’inizio è stata definita per il 21 febbraio dello scorso anno è l’insorgenza del covid-19. Data che passerà alla storia per la carica drammatica di morti e dolore che si sono susseguiti in un anno di pandemia tutt’altro che conclusa.
L’intervento del segretario generale della Cisl di Cuneo, Enrico Solavagione
Per questo motivo il segretario generale della Cisl di Cuneo ha incentrato la sua relazione introduttiva sull’attività e sui risultati della segreteria nell’affrontare un virus che ha messo in ginocchio l’economia mondiale e formato una scia di lutti e dolore che passerà alla storia per la sua drammaticità.
Solavagione ha iniziato sottolineando il contributo del sindacato per affrontare la pandemia, come la richiesta dell’ampliamento degli ammortizzatori sociali, il blocco dei licenziamenti che sono ancora validi; oppure il contributo dato al governo per la realizzazione del Dpcm relativo alla garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
“Anche la Cisl di Cuneo si prese le sue responsabilità – ha affermato Solavagione – decidemmo, dopo aver messo in sicurezza tutti i nostri collaboratori, di tenere tutte le nostre sedi aperte; Qualcuno la considerò una scelta spericolata ma ora possiamo dire che fu una scelta coraggiosa ma anche l’unica possibile per un’organizzazione come la nostra che mette la persona e l’iscritto al primo posto”
Sicuramente una scelta molto apprezzata dai lavoratori che in un periodo così drammatico hanno confermato la loro fiducia alla Cisl cuneese che, con 45221 iscritti, continua ad essere la prima organizzazione sindacale della provincia.
Altra problematica, affrontata dalla segreteria Cisl con quella della Fnp, ha riguardato la drammatica situazione degli anziani nelle Rsa “Abbiamo avanzato proposte in perfetto sincronismo con la segreteria Usr – ha proseguito Solavagione” che intanto apriva difficilissimi tavoli regionali con una giunta poco avvezza ai confronti sindacali”
Altri importanti traguardi raggiunti nel primo anno di attività della segreteria riguardano l’apertura di una sede a Savigliano oltre alle trattative in corso per una nuova sede ad Alba in un’ottica di ammodernamento di tutte quelle presenti sul territorio provinciale. Un massiccio proselitismo di massa, sempre nel territorio saviglianese, ha portato alla scomparsa di un’organizzazione sindacale autonoma grazie all’intuizione del gruppo dirigente della Fim cuneese.
Il segretario generale ha poi affrontato il problema delle infrastrutture iniziando dalla firma dei provvedimenti, avvenuta il 2 gennaio scorso per la conclusione della Asti/Cuneo “Non solo il Piemonte aspetta ma tutto il paese, senza dimenticare il Colle di Tenda dove la montagna è sparita per tre quarti durante le precipitazioni dell’ottobre scorso – ha proseguito Solavagine – Una strada che unisce due regioni ed un paese straniero e che consente scambi economici fondamentali senza parlare del Tunnel Bis che rappresenta una cattedrale nel deserto”.
Infine ha parlato della questione relativa all’immigrazione e del lavoro stagionale che da giugno ad ottobre raccoglie nelle 8000 aziende del territorio tra Barge e Busca 10.000 stagionali per un fatturato che raggiunge circa 500.000 € l’anno.
La segreteria della Cisl, insieme alla Fai sta già collaborando per la gestione del Pas ed ha messo a disposizione degli utenti un mediatore culturale oltre all’acquisto di cento tende in aiuto degli immigrati che non avevano un posto dove dormire. È stato inoltre chiesto alle aziende un numero preciso della manodopera necessaria nel periodo stagionale perché senza l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro non si è in grado lavorare sulle reali necessità.
Solavagione non ha dimenticato di intervenire sul nuovo governo e sul rapporto con l’Europa “Noi vogliamo guardare con fiducia al governo del presidente Draghi ma chiediamo quel coraggio e quella capacità che è mancata al precedente esecutivo partendo dalle nostre richieste con una lotta all’evasione ed una riforma fiscale basata sulla proporzionalità e sulla progressività. Finalmente l’Unione Europea sta dando importanti segnali di mutamento prevedendo obbiettivi che erano dei padri fondatori: un’Europa unita, solidale ed equa”
Infine il segretario generale ha concluso ringraziando tutti i colleghi della Cisl “Nel salutarvi e ringraziarvi, permettetemi anche di sottolineare il grande apporto di alcuni più stretti collaboratori: Dino Buosi per l’importante supporto organizzativo, Daniela Belliardo con la quale condivido costantemente l’attività del CAF, Imero Negri il nostro consulente finanziario, Marisa Brignone e Cristian Peirone nostri factotum, Rozi Prekalori, Fabio Scordia, il nostro addetto stampa Alfonso Territo, Ugo Brunetto, tutti i pensionati che operano nelle sedi della provincia, tutti gli operatori delle accoglienze ed infine i miei due grandi amici e colleghi della segreteria, Tiziana e Francesco, con i quali ho affrontato questo anno di grandi difficoltà con assoluta unità di intenti e spirito di squadra”.
Sono poi intervenuti i segretari generali di tutte le federazioni con osservazioni, riflessioni, critiche sui temi trattati dalla relazione di Solavagione, in particolare sulla crisi economica determinata dalla pandemia, sull’occupazione nonché sugli infortuni e le morti sul lavoro, sulla questione scolastica e sulla necessità di essere coinvolti nella gestione del Recovery Plan.
L’intervento del segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris
Argomenti ripresi dal segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, che ha iniziato intervenendo sull’elemento di solidarietà espresso da tutta la Cisl Piemontese
“Se nel periodo della pandemia non avessimo avuto un forte livello di solidarietà e di coesione tra noi, le federazioni ed i servizi avremmo fatto molto più fatica ad affrontarlo e continuare a dare, per quanto possibile, una soluzione a tutti i problemi che sono emersi e che emergono continuamente – ha affermato Ferraris – è stata ed è una dimostrazione concreta del significato di confederalità. Un processo che deve proseguire”
Ferraris, collegandosi all’intervento di Solavagione come di altri segretari presenti al consiglio generale ha illustrato gli interventi necessari sul territorio piemontese di cui ha evidenziato con realismo crisi occupazionale ed economica che lo relega all’ultimo posto tra le regioni del Nord Italia. E’ quindi intervenuto sulla parte di Recovery Plan che sarà a disposizione del Piemonte costituita da circa 17 miliardi di € (compresi circa 7 miliardi già previsti provenienti dai fondi europei). Per questo motivo è stato è stato predisposto un documento sindacale unitario presentato in questi giorni alla Regione con la richiesta di far parte della “cabina di regia” per l’utilizzo dei fondi menzionati.
Per smuovere la crisi in cui si è ritrova il Piemonte ha sottolineato la necessità di utilizzare il prima possibile i i 9 milioni di € che giungono dal Ministero dell’ambiente (facenti parte di 29,5 milioni a livello nazionale) per arginare il dissesto idrogeologico. Opere necessarie non solo per creare occupazione ma per evitare lutti e tragedie nel nostro territorio.
È inoltre necessario far partire quelle 400 opere di piccole e medie imprese che consentirebbero di occupare dai cinquanta a ai 60.00 a cui si aggiungerebbe un corrispettivo numerico dall’indotto. Progetti già tutti finanziati ma bloccati per motivi che il sindacato ha richiesto di conoscere alla Regione Piemonte nel documento unitario.
Anche il settore sanitario avrà un forte beneficio vedendo praticamente quadruplicare , da 4 a 20 miliardi di € il finanziamento per i provvedimenti da effettuare per la sanità.
Ferraris ha poi concluso il suo intervento parlando della stagione congressuale ormai alle porte caratterizzata dal perdurare della pandemia che ha stravolto le normali procedure ma che non stravolgerà la trasparenza del suo svolgimento.