I Vigilanti scendono in piazza. Sciopero nazionale di 48 ore di tutto il settore
Da domani, e per 48 ore consecutive, si svolgerà lo sciopero degli organi di vigilanza privati per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale fermo da 42 mesi.
L’astensione dal lavoro, organizzata dalla Filcams Cgil, dalla Fisascat Cisl e dalla Uiltucs Uil coinvolgerà 70.000 guardie giurate a livello nazionale.
Ne parliamo con il segretario generale della Fisascat Cisl di Cuneo, Enrico Solavagione che segue questa vertenza sin dall’inizio.
“Dopo l’ennesima rinvio delle trattative della controparte, abbiamo ritenuto importante dare un forte segnale della categoria per sbloccare le vicenda e per ribadire la nostra contrarietà alle proposte che ci sono state fatte a partire dall’offerta di un aumento di 40 € lorde in tre anni che corrisponde ad un aumento mensile lordo pari a 13 €. Una somma che riteniamo insufficiente”
Il salario minimo garantito
In merito alla questione, Solavagione fa riferimento al salario minimo garantito “Questo settore è infarcito da una miriade di contratti pirata siglati da organizzazioni sindacali con una base di rappresentanza quasi inesistente. Basterebbe rendere efficaci solamente i contratti siglati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative per rendere praticamente inutile il salario minimo garantito”
L’inadeguatezza della normativa
Ma il segretario Fisascat ribadisce anche mancanze legislative che portano ad una situazione degli operatori di vigilanza ormai presenti nelle aziende private (in provincia di Cuneo soprattutto alla Allsystem e Telecontrol) negli istituti bancari, negli ospedali, nei tribunali, negli uffici postali.
“La normativa di questo settore risale al Tulps (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza – ndr) del 1931. E’ chiaro che necessita di una sostanziale aggiornamento alle esigenze di oggi. Per questo motivo abbiamo predisposto un documento con tutte le attuali problematiche del settore che faremo firmare a tutti i lavoratori durante le due giornate di mobilitazione. Successivamente lo consegneremo ai due vicepremier, Di Maio e Salvini.
Ma ci sono altre questioni alla base della contrapposizione del sindacato alle offerte della controparte
Le proposte della controparte
“Altre proposte che consideriamo irricevibili riguardano il cambio di appalto che permette lo svolgimento di gare di appalto al massimo ribasso che non garantiscono la certezza del posto di lavoro e determinano salari inferiori a quello garantito dagli accordi fatti con le organizzazioni sindacali più rappresentative come affermato prima – prosegue Solavagione – per non parlare della richiesta del lavoro intermittente o a chiamata che non garantisce una remunerazione stabile per una categoria che ha già ha un salario molto basso”
La protesta sindacale porterà a qualche disservizio per quanto riguarda i pagamenti ai bancomat ed altri servizi ai quali sono legati gli operatori di vigilanza mentre sono garantiti i presidi legati ai tribunali ed agli ospedali.
Presidio davanti al Tribunale di Torino
Domani si svolgerà un presidio davanti al Tribunale di Torino a cui parteciperanno tutti gli operatori del settore regionale, compreso, come è ovvio, anche i lavoratori del cuneese.
Alfonso Territo
Categoria: Territorio, Vertenze