Nestlè : quale futuro per lo stabilimento Buitoni di Moretta? Oggi mobilitazione in tutti i siti produttivi italiani della multinazionale

venerdì 6 Ottobre 2017 / Attualità
Vista aerea di uno stabilimento della Nestlè
Vista aerea di uno stabilimento della Nestlè

Nestlè a Moretta, rappresentata dalla Buitoni (acquisita in passato dalla multinazionale francese), è uno stabilimento con un futuro incerto. Incertezza dovuta dalla mancanza di risposte della Nestlé sull’impianto morettese a fronte di decisioni drastiche su altri stabilimenti italiani.

La situazione degli stabilimenti italiani

Chiusura del “Centro Ricerche Casa Buitoni” di Arezzo. Brutte notizie per lo stabilimento di Parma per il quale e stata comunicata la chiusura ed è quindi stato aperto un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico

Per quanto riguarda lo stabilimento di Perugia (dove si producono i famosi Perugini) la Nestlè ha comunicato un esubero di 360 dipendenti su 800).

Il sito produttivo di Moretta

Solo per il sito di Moretta la Nestlè non ha ancora annunciato le sorti del medesimo. In passato ne era stata prospetta la vendita che però non è mai avvenuta. In esso lavorano, tra operai ed impiegati, 185 dipendenti.

Sciopero negli stabilimenti italiani della Nestlè

Per denunciare la grave situazione degli stabilimenti italiani della multinazionale Nestlè, le segreterie nazionali della Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil hanno dichiarato uno sciopero nazionale degli  stabilimenti di tutto il gruppo per oggi, venerdì 6 ottobre.

Mobilitazione che per i lavoratori del sito di Moretta si è svolta ieri, con un giorno di anticipo, in quanto la giornata dello sciopero generale coincideva con la periodica fermata delle macchine.

“La mancanza di risposte della Nestlè sul futuro di questo stabilimento, a fronte della situazione degli altri presenti sul territorio nazionale ci preoccupa molto – afferma il segretario della Flai Cisl di Cuneo, Antonio Bastardi – manca un piano industriale inoltre la Nestlè ha rimandato l’incontro del Cae previsto in questi giorni. Ci siamo uniti con determinazione alla mobilitazione insieme ai nostri colleghi degli altri stabilimenti italiani”

Un’astensione dal lavoro ben riuscita, iniziata con un presidio che è stato presente davanti ai cancelli dello stabilimento per tutto il giorno, sin dalle 4 del mattino.

Alfonso Territo

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