L’ITT di Barge vuole ridurre il numero di dipendenti attraverso le dimissioni volontarie per evitare il ricorso al licenziamento collettivo

sabato 13 Giugno 2020 / Attualità
La sede dell'Itt di Barge
La sede dell'Itt di Barge

Un nuovo braccio di ferro si sta svolgendo tra l’Itt che intende ridurre il personale in azienda ed i sindacati che ancora una volta si trovano a dover difendere i diritti fondamentali dei lavoratori.

Elemento di contrasto e divisione riguarda la dichiarazione dei vertici Itt che intendono procedere alla riduzione del personale attraverso “uscite volontarie, e che intende individuare le persone da far volontariamente uscire con criteri di età, incompatibilità fisiche e tecniche”

Un procedimento “irrituale” che ha preoccupato i lavoratori ed ha fatto infuriare  le organizzazioni sindacali che a loro volta hanno emesso un comunicato con un titolo molto significativo “Itt: operazione epurazione”.

“Chiamare le persone più deboli, con difficoltà fisiche e/o con età tali da non potersi agganciare alla pensione, ma da essere secondo l’azienda “meno produttivi” dimostra quanto è il rispetto che l’azienda rivolge verso i propri lavoratori – si afferma nel documento sindacale  – Ancora una volta assistiamo alla gestione “usa e getta dei lavoratori nonostante le dichiarazione d’intenti ed il codice etico aziendale”

Nel comunicato si sottolinea inoltre che ricorrere alla riduzione del numero dei dipendenti attraverso . le dimissioni volontarie è un modo per aggirare  il ricorso al licenziamento collettivo, attualmente vietato dai provvedimenti inerenti la pandemia volti al mantenimento dell’occupazione.

“L’azienda ha utilizzato e sta utilizzando gli ammortizzatori sociali messi a disposizione per tale situazione, peraltro a costo zero, mentre nel frattempo invita le persone ad uscire” affermano i sindacati nel loro comunicato proseguendo con l’accusa che l’azienda ha ridotto il premio di risultato ai lavoratori in cassa integrazione disponibile proprio dai provvedimenti prima citati, penalizzando due volte i lavoratori che utilizzano tale ammortizzatore sociale.

“Non ci facciamo intimidire da un’azienda che dimentica i più elementari diritti dei lavoratori – afferma la segretaria generale della Femca Cisl Cuneo, Gabriella Pessione – proseguiremo la nostra lotta a fianco delle rsu su tutti i tavoli di confronto possibili e coinvolgendo enti ed istituzioni per evitare che a pagare anche questa crisi siano sempre  e soltanto i lavoratori”

 

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