L’ITT di Barge vuole ridurre il numero di dipendenti attraverso le dimissioni volontarie per evitare il ricorso al licenziamento collettivo
Un nuovo braccio di ferro si sta svolgendo tra l’Itt che intende ridurre il personale in azienda ed i sindacati che ancora una volta si trovano a dover difendere i diritti fondamentali dei lavoratori.
Elemento di contrasto e divisione riguarda la dichiarazione dei vertici Itt che intendono procedere alla riduzione del personale attraverso “uscite volontarie, e che intende individuare le persone da far volontariamente uscire con criteri di età, incompatibilità fisiche e tecniche”
Un procedimento “irrituale” che ha preoccupato i lavoratori ed ha fatto infuriare le organizzazioni sindacali che a loro volta hanno emesso un comunicato con un titolo molto significativo “Itt: operazione epurazione”.
“Chiamare le persone più deboli, con difficoltà fisiche e/o con età tali da non potersi agganciare alla pensione, ma da essere secondo l’azienda “meno produttivi” dimostra quanto è il rispetto che l’azienda rivolge verso i propri lavoratori – si afferma nel documento sindacale – Ancora una volta assistiamo alla gestione “usa e getta dei lavoratori nonostante le dichiarazione d’intenti ed il codice etico aziendale”
Nel comunicato si sottolinea inoltre che ricorrere alla riduzione del numero dei dipendenti attraverso . le dimissioni volontarie è un modo per aggirare il ricorso al licenziamento collettivo, attualmente vietato dai provvedimenti inerenti la pandemia volti al mantenimento dell’occupazione.
“L’azienda ha utilizzato e sta utilizzando gli ammortizzatori sociali messi a disposizione per tale situazione, peraltro a costo zero, mentre nel frattempo invita le persone ad uscire” affermano i sindacati nel loro comunicato proseguendo con l’accusa che l’azienda ha ridotto il premio di risultato ai lavoratori in cassa integrazione disponibile proprio dai provvedimenti prima citati, penalizzando due volte i lavoratori che utilizzano tale ammortizzatore sociale.
“Non ci facciamo intimidire da un’azienda che dimentica i più elementari diritti dei lavoratori – afferma la segretaria generale della Femca Cisl Cuneo, Gabriella Pessione – proseguiremo la nostra lotta a fianco delle rsu su tutti i tavoli di confronto possibili e coinvolgendo enti ed istituzioni per evitare che a pagare anche questa crisi siano sempre e soltanto i lavoratori”
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