Direttivo Fim Cisl: settant’anni della nostra storia
“Quant’è difficile vedere l’alba nell’imbrunire” è lo slogan del direttivo svoltosi a Cherasco dalla Fim Cisl di Cuneo incentrato sul cambiamento nel corso degli anni del mondo del lavoro e sugli ostacoli affrontati dalla categoria dei metalmeccanici Cisl.
All’incontro erano presenti Gianni Vizio (storico segretario della Fim Cisl, ricoprendo incarichi dirigenziali per circa trent’anni tra cui la carica di segretario generale della Fim di Torino e successivamente della Fim piemontese), Enrico Solavagione e Tino Camerano (rispettivamente segretari generali della Cisl Cuneo e della Fim Cisl Piemonte), Roberto Poetto (direttore risorse umane) oltre ovviamente a Sergio De Salve (segretario generale della Fim di Cuneo) e promotore dell’iniziativa.
Un incontro iniziato con l’esauriente intervento di Vizio che ha fatto un esame approfondito sulla storia della Cisl per poi soffermarsi su quella della Fim negli ultimi 70 anni.
Ad essa sono poi seguiti gli interventi, in base agli argomenti trattati, dei relatori prima menzionati oltre alle domande ed alle riflessioni dei componenti il direttivo Fim.
“Trovo che sia un modo moderno ed innovativo questo tipo di incontri perché si può sentire dai diretti protagonisti la mutazione del mondo del lavoro e di conseguenza quella del sindacato nell’affrontare i problemi – ha affermato il segretario generale della Fim Cisl Piemonte, Tino Camerano – l’attenzione dimostrata dai phttps://www.fim-cisl.itartecipanti a cui va il mio ringraziamento ne è una prova tangibile. Vorrei ricordare che il sindacato non ha mai dimenticato di dare il proprio sostegno ai lavoratori nemmeno durante l’inizio della pandemia: i protocolli covid19 sono nati grazie al forte impegno del sindacato che ha iniziato ad occuparsene ancora prima dell’intervento del governo. Procedure che hanno permesso alle aziende di rimanere aperte durante questo drammatico periodo ed ai lavoratori di lavorare in sicurezza”
“Con questo appuntamento del direttivo abbiamo voluto fare luce sui mutamenti politici e sociali della politica e del mondo del lavoro e di conseguenza sull’atteggiamento del sindacato – afferma Sergio De Salve – in particolare su temi come la concertazione domandandoci se è ancora valida non come metodo ma in questo contesto quando va a confrontarsi con le controparti che non ritengo affidabili. Credo che serva molto di più focalizzarsi su temi inerenti certe riforme tenendo le mani libere e ricorrendo anche quello che viene definito un sano conflitto sociale necessario in una moderna democrazia”
Sullo stesso argomento è ampiamente intervenuto il segretario generale della Cisl di Cuneo, Enrico Solavagione “È stato un direttivo di un’importante categoria che ci ha permesso di ripercorrere 70 anni della nostra storia facendoci scoprire come il passato abbia importanti analogie con la storia presente. Ad esempio questo drammatico periodo dovuto alla pandemia l’organizzazione deve provare ad avviare una fase di concertazione che in altri periodi storici ha ricoperto un momento cruciale come nel ‘93 o quante risposte bisogna dare alle iniquità soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne e devo dire che l’attenzione e la partecipazione dei delegati ha dimostrato che la confederazione ha imboccato la strada giusta rilanciando la concertazione. Inoltre ripercorrendo la storia dei nostri 70 anni abbiamo potuto rivedere quante cose hanno realizzato i segretari della Cisl, partendo da Pastore per arrivare a Carniti, Marini, D’Antoni, Annamaria Furlan ed infine Luigi Sbarra. Crediamo che l’azione di grande responsabilità ma anche di fermezza che la Cisl sta intraprendendo in questo periodo sia quella giusta. Questo non vuol che non metteremo in atto le nostre rivendicazioni per spronare il governo ad ascoltarci partendo dal blocco dei licenziamenti ad altre questioni importanti come l’evasione fiscale. Il 26 giugno si svolgeranno tre momenti di mobilitazione a Torino, Firenze e Bari dopodiché saremo pronti a portare avanti una concertazione con il governo perché siamo convinti che in questo momento serva al paese un patto sociale forte per uscire da una difficile situazione”.
Alfonso Territo
Categoria: Attualità, Territorio