Intervista a tutto campo di Cuneo 24 al Segretario Cisl Enrico Solavagione
Sulla Fondazione Crc che ci dice? «La posizione della Cisl è chiara… abbiamo contestato aspramente la modifica allo statuto fatta senza aver consultato CGIL – CISL – UIL, tuttavia abbiamo fino all’ultimo lavorato per trovare un accordo sulle nomine, purtroppo non si è riusciti a fare sintesi con le altre Sigle sindacali. Rispetto la loro scelta ma non la condivido, si è lasciata maggiore arbitrarietà alla Fondazione. Detto questo, la Fondazione è un’infrastruttura fondamentale per questa provincia. In questi anni hanno fatto un lavoro apprezzabile. Alla Cisl non interessa chi sarà il nuovo Presidente, alla Cisl interessa che la Fondazione prosegua nel lavoro svolto sino ad ora. Una cosa è certa, chiederemo che venga modificato lo statuto».
Quindi con Cgil e Uil ci sono possibilità di percorsi unitari? «Assolutamente sì, dobbiamo concentrarci sui temi sui quali convergiamo. Non bisogna personalizzare le differenze di vedute che talvolta ci sono, è inutile negarlo, ma noi pensiamo che l’efficacia del sindacato sia più forte se si è autonomi dalla politica, se la nostra azione si manifesta con affidabilità negoziale e senso di responsabilità, non facendo sconti a nessuno, non avendo posizioni pregiudiziali nei confronti delle controparti di qualsiasi colore esse siano. Questa è la linea della Cisl in questi anni in questa provincia».
La precarietà del lavoro si registra anche in questa provincia? «La precarietà del lavoro ed i bassi salari sono un problema che registriamo da almeno 20 anni e che si è acuito negli ultimi 10 in modo esponenziale. Ciò detto, bisogna anche evidenziare i segnali positivi: nell’ultimo anno i posti di lavoro sono aumentati di 500 mila unità, l’80% a tempo indeterminato. E’ poco, certo, rispetto alle perdite di questi anni, ma comunque certamente è un segnale positivo. Il perenne muro del pianto non porta da nessuna parte. Rimane il problema dei bassi salari: la legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa va nella direzione dell’aumento delle buste paga ed un aumento della produttività. La nostra idea è quella di superare la contrapposizione ideologica tra lavoratori ed impresa, una proposta di legge da attivare attraverso incentivi agli accordi senza forzature».
Per chiudere… cosa ne pensa la Cisl sulla settimana corta? «Da sempre la Cisl ritiene la settimana corta una via percorribile: bisogna però partire dalle relazioni industriali, guai a norme legislative indifferenziate che la renderebbero inaccettabile».
Articolo Cuneo24 del 5 aprile 2024