Colle di Tenda: la procura sequestra il cantiere del nuovo tunnel per gravi illeciti
Il Colle di Tenda, o meglio il cantiere del Tenda bis chiuso anche per gravi condizioni di sicurezza della struttura. Domani, a Roma, si riunisce il tavolo tra Ministero delle infrastrutture, Fincosit e parti sociali per discutere la situazione occupazionale dei 100 dipendenti rimasti senza lavoro
Il Colle di Tenda di nuovo nella bufera. Dopo le polemiche per il ritardo nell’avanzamento dei lavori del nuovo tunnel. La procura dispone il sequestro del cantiere “Tenda bis” per gravi illeciti quali frode nelle pubbliche forniture, furto aggravato e detenzione illecita di materiale esplosivo. E’ intervenuta la Guardia di Finanza che da mesi tiene sotto controllo il cantiere Per questi reati 5 persone sono agli arresti domiciliari, 4 con obblighi o divieti di dimora, 8 denunciati.
La società coinvolta è la Fincosit di Roma specializzata nelle grandi opere. I legali comunque rigettano le accuse affermando che i lavori sono stati effettuati correttamente.
Intercettazioni
Tutto è emerso da intercettazioni che la procura svolge dal settembre 2016 e dalle quali è emersa una situazione al limite dell’incredibile.
In base alle prime indagini, 200 tonnellate di ferro ed acciaio (per un valore stimato in circa 100.000 euro) che avrebbero dovuto essere utilizzate nell’opera in costruzione sul Colle, uscivano dal cantiere come rifiuto.
Il blocco del cantiere effettuato anche per questioni di sicurezza durerà circa 5 mesi. Un tempo molto lungo che si ripercuoterà sui 100 dipendenti della Fincosit e delle aziende appaltatrici. La maggior parte dei lavoratori risiede in paesi dell’Italia centrale e meridionale: molti di essi sono già tornati a casa.
Dirigenti sindacali: le dichiarazioni
“E’ la prima volta che dobbiamo affrontare un caso simile – afferma il segretario della Filca Cisl, Vincenzo Battaglia che dall’inizio di questa triste vicenda assiste i lavoratori – 5 mesi di sospensione dei lavori sono un tempo enorme che si ripercuote negativamente sui lavoratori che pagano più degli altri questa incresciosa situazione”. Battaglia prosegue evidenziando che la normativa prevede la cassa integrazione per i dipendenti delle ditte subappaltatrici mentre per quelli della Fincosit è solo prevista la mobilità.
“Per cercare di risolvere questi ed altri problemi è stato costituito un tavolo di lavoro tra la Fincosit, il Ministero delle infrastrutture e le parti sociali che si riunirà a Roma domani, mercoledì’ 31 maggio.
Ma il blocco del cantiere ha creato forti preoccupazioni nella popolazioni dei paesi della Valle Vermenagna (in particolare Limone) e di quella della valle Roya nella parte francese del Colle per i contraccolpi economici che si potrebbero verificare.
Sulla vicenda interviene anche il segretario generale Cisl Cuneo, Massimiliano Campana che afferma: “Esprimiamo il pieno sostegno all’operato dell’autorità giudiziaria che dovrà far luce sulle responsabilità; è peraltro necessario evitare che si creino gravi conseguenze occupazionali conseguenti al sequestro del cantiere. L’auspicio è che le verifiche assolutamente indispensabili e doverose vengano effettuate con sollecitudine”.
Il Tenda bis è un progetto da 180 milioni di euro richiesto da anni dalla popolazione del Colle per la facile comunicazione tra la Francia e l’Italia. In base all’ultima previsione avrebbe dovuto essere reso utilizzabile entro il mese di aprile del 2018. Ennesima battuta d’arresto che ritarda ulteriormente la sua apertura.
Alfonso Territo
Categoria: Focus