Axactor Italia chiude la sede di Cuneo: la Fisascat Cisl Cuneo e Uiltusc contestano la decisione

martedì 23 Luglio 2024 / Focus

Nel corso di un incontro tenutosi giovedì 18 luglio, le Organizzazioni Sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno avviato un confronto con la direzione aziendale in risposta alla comunicazione, tramite e-mail di trasferimento inviate al personale dipendente, riguardante la chiusura della sede Axactor di Cuneo e la prevista ricollocazione del personale in 3 diverse province a partire dal 1 gennaio 2025. Le Segreterie di Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno espresso forte preoccupazione in merito alla decisione aziendale, sottolineando il possibile impatto su circa 100 lavoratori che si troveranno a dover affrontare un trasferimento che potrebbe portarli a dover dare le dimissioni. Questa decisione è stata contestata come un paradosso, in contrasto con l’obiettivo dichiarato di crescita, rafforzamento e consolidamento aziendale. In particolare, è stata evidenziata l’incoerenza tra l’obiettivo di sviluppo aziendale e la chiusura della sede con 100 addetti. Le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato che la maggior parte dei dipendenti svolge attività professionali che non giustificano il trasferimento, come nel caso dei lavoratori addetti al Phone Collection, attività che potrebbe essere gestita in qualsiasi località. “Dubito fortemente che chi oggi guadagna 1300 euro al mese deciderà a cuor leggero di trasferirsi in una città come Milano dove il costo della vita non è minimamente paragonabile a Cuneo, oppure si trasferirà a più di 1000 km di distanza avendo vincoli familiari di un certo tipo” ha dichiarato il Segretario generale Fiscascat Cisl Cuneo Alessandro Lotti. Si sollevano interrogativi sulle opportunità di crescita per i lavoratori coinvolti, sulle condizioni e i contratti offerti al personale che potrebbe non accettare il trasferimento e sul possibile impatto sui livelli occupazionali. La decisione aziendale è stata definita uno schiaffo all’occupazione sul territorio cuneese e si teme la perdita di occupazione stabile sostituita da inserimenti di nuovo personale con rapporti di lavoro precari. A seguito di un’assemblea sindacale conclusasi venerdì 19 luglio, le Organizzazioni Sindacali hanno ricevuto il mandato dai lavoratori di aprire lo stato di agitazione sindacale e di intraprendere azioni valide per trovare alternative alla decisione aziendale. Fisascat Cisl e Uiltucs Uil chiederanno la convocazione di più tavoli istituzionali per affrontare la situazione e tutelare i diritti dei lavoratori interessati.

 

Per uff. stampa UST CISL Cuneo _ Cristian Peirone

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