Altro infortunio mortale nel settore agricolo della “Granda”, muore un giovane di 22 anni. Furlan (Cisl): “Sicurezza problema irrisolto”
“Un giovane di 22 anni è morto in un grave incidente sul lavoro in provincia di Cuneo. Un altro giovane lavoratore è rimasto gravemente ferito. Il 18 settembre saremo nelle piazze italiane anche per il grave problema irrisolto della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. È una questione nazionale di civiltà”. È la dichiarazione della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, apparse sui social in seguito al gravissimo infortunio avvenuto in un’azienda agricola di Madonna del Pilone, frazione di Cavallermaggiore.
Un infortunio che ha distrutto la famiglia Gennero, proprietaria di un allevamento di bovini di razza frisona da latte. Davide, stava stoccando il mais all’interno di un grande silos insieme al fratello Francesco, 25 anni, e al padre. Davide ha improvvisamente perso i sensi e Francesco balzato all’interno del contenitore per granaglie per aiutarlo, è svenuto pure lui. Solo il padre è riuscito a trasportarli fuori dal silo ed a dar loro i primi soccorsi, ma per Davide non c’è stato nulla da fare, mentre Francesco lotta per la vita all’ospedale di Savigliano.
Una tragedia che ha colpito la comunità della provincia cuneese ed è stata ripresa, per la sua gravità, da tutti i media nazionali.
È l’ottavo infortunio mortale (il secondo nel settore agricolo) avvenuto nella “Granda” dall’inizio dell’anno nonostante gli oltre due mesi di fermo attività dovuti alla pandemia. Infortuni mortali che fanno parte dei 716 avvenuti sul lavoro nel 2020 sul territorio italiano.
“La sicurezza sul lavoro – spiega il segretario generale Cisl Piemonte Alessio Ferraris – sarà uno dei temi al centro della manifestazione regionale che si svolgerà il 18 settembre in piazza Castello a Torino. Dopo l’iniziativa di Roma del 29 luglio scorso ‘La notte del Lavoro’, dedicata ai temi dell’occupazione e della ripresa, saremo in piazza per chiedere al governo che una parte del Recovery Fund sia destinata a un equo sviluppo economico e sociale. Il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e a scuola, visto l’imminente inizio dell’anno scolastico, resta uno dei temi prioritari della ripartenza. In Italia, purtroppo, e questo non è più tollerabile in un paese civile, ci sono ancora troppe morti bianche”.
“Dopo tragedie simile non ci sono parole per esprimere i propri sentimenti anche se intendo porgere ai familiari del ragazzo deceduto le nostre sentite condoglianze ed i migliori auguri di guarigione per l’altro figlio ancora in ospedale – afferma il segretario generale della Cisl di Cuneo, Enrico Solavagione – posso inoltre assicurare che la Cisl cuneese sarà presente alla manifestazione del 18 settembre per testimoniare la propria volontà di contribuire almeno alla riduzione di questa inarrestabile striscia di sangue formata dalle morti bianche. Tutti gli anni una serie di infortuni caratterizzati da un aspetto su cui è necessario riflettere: ogni attività produttiva è colpita da infortuni tipici del settore. Questo gravissimo infortunio, ad esempio, come quello del ribaltamento del mezzo che provoca la morte per schiacciamento del conduttore avviene in quello agroalimentare, la morte per caduta dall’alto avviene in edilizia. Su questo bisogna riflettere e prendere gli opportuni provvedimenti. Dobbiamo lavorare assiduamente affinché si formi una vera cultura della sicurezza, partendo dai giovani – per quanto ci riguarda, da anni ci occupiamo della formazione per lavoratori, rls oltre all’organizzazione di iniziative con le scuole e con gli istituti professionali ma purtroppo non basta ancora”.
Intanto nell’azienda della famiglia Gennero sono in corso le indagini da parte dello Spresal per valutare con attenzione la dinamica dell’incidente. Un triste epilogo che continua senza tregua ed a cui non ci si può abituare.
Alfonso Territo
Categoria: Attualità, Territorio