Stamperia Miroglio verso la chiusura: mercoledì 15 luglio sciopero di tutti gli stabilimenti del gruppo e manifestazione cittadina
Purtroppo chi si aspettava un passo indietro dai vertici societari per la messa in liquidazione della Stamperia Miroglio di Govone, rimarrà deluso.
La società, come affermato poc’anzi, non recede dalla chiusura dello stabilimento ma la trattativa prosegue sulla cassa integrazione straordinaria per i dipendenti, in particolare sulla possibilità di agganciare il periodo di cassa con il pensionamento (anche se saranno pochi i lavoratori che potranno accedervi). I sindacati premono soprattutto sulla ricollocazione dei lavoratori.
L’amarezza per la chiusura della stamperia si comprende dalle parole di Angelo Vero (che ha guidato la Femca Cisl provinciale e che segue in prima persona la vicenda “Con la sua chiusura finisce la storia della Miroglio, quella vera della produzione dei tessuti, in cui si identificava la popolazione dell’albese che ha avuto tanto ma che, altrettanto, ha dato alla famiglia Miroglio. Ovviamente è tutt’altro che finita – prosegue Vero – Miroglio deve favorire tutte le uscite volontarie e impegnarsi per la ricollocazione di tutti i lavoratori. Come sindacato vigileremo affinché sia tutelata al massimo una nuova occupazione per tutti dipendenti dello stabilimento”
Il disappunto dei lavoratori è emerso durante il presidio che si è svolto davanti alla sede della Miroglio durante l’incontro di cui si è parlato poc’anzi. Al raduno spontaneo dei lavoratori si sono presentati, in segno di solidarietà, il sindaco di Alba Carlo Bo oltre al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ed all’assessore regionale ed ex sindaco di Alba, Maurizio Marello.
Intanto mercoledì 15 luglio tutti i lavoratori del gruppo Miroglio effettueranno otto ore di sciopero accompagnate da un nuovo presidio davanti al municipio di Alba che si svolgerà in mattinata con inizio alle ore 9,00.
Sulla Stamperia Miroglio interviene anche il segretario generale della Cisl Cuneo, Enrico Solavagione, che sta seguendo attentamente la vicenda “Riteniamo inaccertabile il metodo con il quale è stata data la notizia ai lavoratori ed alle organizzazioni sindacali. La messa in liquidazione dell’azienda è un segnale inequivocabile di disimpegno della famiglia Miroglio. Siamo al fianco dei lavoratori e della categoria Femca. Bisogna trovare strade alternative al licenziamento di questi 150 lavoratori molti dei quali sono presenti in azienda da oltre trent’anni contribuendo in modo sostanziale al suo sviluppo”
La storia
La Stamperia Miroglio è nata nel 1980 divenendo in poco tempo una delle più importanti d’Europa nella produzione di tessuti stampati, filati e film. Purtroppo gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da una lenta regressione (da oltre 350 dipendenti iniziali ai 151 attuali) caratterizzata da forti perdite e con una riduzione del fatturato di circa 50 milioni di euro. In sei anni si sono avvicendati ben quattro amministratori delegati: un aspetto che dimostra la mancanza di un progetto a medio lungo termine per la ripresa economica e produttiva dello stabilimento.
Venerdì 3 luglio i lavoratori hanno ricevuto la comunicazione relativa ad una settimana di cassa interazione a causa della mancanza di ordini. Il lunedì successivo i cancelli dell’azienda sono rimasti chiusi la per la messa in liquidazione dell’azienda.
Un triste epilogo che i lavoratori non riescono ad accettare sia nel merito che nel metodo assunti dai vertici del gruppo Miroglio.
Alfonso Territo
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