Welfare aziendale: i benefit salgono fino a 3000 €
Sale da 600 euro a 3.000 euro la soglia massima del welfare aziendale per il 2022, ovvero quelle misure che riguardano una vasta gamma di servizi e soluzioni che le imprese possono destinare ai propri dipendenti, godendo di specifici benefici fiscali. Tra le formule più comuni ci sono buoni carrello spesa, buoni benzina, beni e servizi connessi allo sviluppo della mobilità sostenibile, polizze assicurative.
Una novità inserita all’interno del Decreto Aiuti Quater che va a integrare il precedente intervento fatto dal Governo Draghi e valida “limitatamente” al periodo d’imposta 2022. Si tratta di un intervento temporaneo finalizzato in particolare a dare una risposta agli aumenti del costo dell’energia; pertanto le risorse dei benefit potranno essere utilizzate dai lavoratori anche per il pagamento o il rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.
Allo scopo di chiarire le regole fiscali a cui devono attenersi i “nuovi” benefit, lo scorso 4 novembre l’Agenzia dell’Entrate ha pubblicato la Circolare 35/2022, che contiene alcune precisazioni che riguardano il regime di tassazione in caso di superamento della soglia, il trattamento della documentazione per giustificare la somma spesa dal dipendente e la possibilità di corrispondere il welfare ad personam.
Nella Circolare ci sono due chiarimenti di particolare interesse:
– Il primo riguarda il pagamento o rimborso delle utenze domestiche. La Circolare spiega che questo può riguardare anche immobili a uso abitativo “posseduti o detenuti” dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, “a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio”. Vi rientrano, quindi, anche le utenze per uso domestico intestate al condominio (come ad esempio il riscaldamento condominiale centralizzato) e “quelle per le quali, pur essendo le utenze intestate al proprietario dell’immobile (locatore), nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) o dei propri coniuge e familiari”.
– Il secondo aspetto riguarda il rapporto tra i fringe benefit e il “bonus carburante”: In merito, l’Agenzia specifica che “i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina ed un valore di euro 600 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina)”. In altre parole, l’innalzamento della soglia dei fringe benefit rappresenta un’agevolazione “ulteriore, diversa e autonoma” rispetto al bonus carburante. Un’azienda può quindi prevedere – solo per l’anno 2022 – 200 euro di buoni carburante e altri 600 da spendere in altri beni e servizi previsti dalla normativa (arrivando così ad un totale di 800 euro).
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