Util di Villanova d’Asti: maestranze in sciopero con presidio ai cancelli
È ancora in corso la vertenza Util, azienda metalmeccanica specializzata nella produzione di freni e ganasce, con sede a Villanova d’Asti che già da settembre ha manifestato l’intenzione di procedere a licenziamenti collettivi. La Util di Villanova conta circa 320 addetti, fa parte di una multinazionale che ha alle sue dipendenze un migliaio di dipendenti sparsi in altri stabilimenti con sede in Canada e Cina. Dal 2017 la proprietà è passata sotto il controllo della DeA Capital (Gruppo De Agostini).
Inizialmente la Util aveva dichiarato un esubero di 25 lavoratori in seguito diventati 90. Inoltre l’azienda ha palesato l’intenzione di riorganizzare la produzione anche attraverso la terziarizzazione di alcune lavorazioni e la soppressione del turno notturno.
Le organizzazioni sindacali si sono subito mobilitate ed hanno incontrato l’azienda presso l’Unione Industriale di Asti; dopo una lunga e complessa trattativa, l’unica concessione dell’azienda è stata la riduzione degli esuberi da 90 a 70. Nessuna apertura sul rientro delle terziarizzazioni o su un utilizzo degli ammortizzatori a lungo termine così da ridurre l’impatto degli esuberi dichiarati.
Pertanto vista la rigidità delle posizioni assunte dalla proprietà, FIM e FIOM hanno chiesto l’intervento del Prefetto di Asti e del sindaco di Villanova con l’intento di recuperare il dialogo interrotto all’Unione Industriale; tentativo andato a vuoto visto che la Direzione ha rilanciato con un’apertura della CIG con sospensione a zero ore per 70 lavoratori e riduzione di 24 ore per altri 237.
Da qui la decisione dei metalmeccanici di indire uno sciopero. Sindacato e lavoratori hanno dichiarato:
“Riteniamo inaccettabile tale decisione. La situazione potrebbe degenerare. Per questi motivi, chiediamo urgentemente la convocazione di un tavolo istituzionale atto ad evitare conseguenze gravissime ai lavoratori e alle loro famiglie, al fine da intraprendere, di nuovo, un confronto sostanziale e reale rimuovendo gli elementi ostativi che permettano di poter elaborare una proposta e la verifica di un piano industriale per assicurare quella tranquillità necessaria al prosieguo dell’attività lavorativa.”
Riferisce inoltre Salvatore Pafundi, segretario Generale FIM CISL Alessandria Asti: “Il clima che si respira in azienda, non è assolutamente sereno ed il malumore si sta diffondendo tra i lavoratori. Se l’azienda, invece di agire unilateralmente, è disponibile a confrontarsi e a prendere in considerazione le istanze di parte sindacale, allora ci saranno le condizioni per un dialogo serio e costruttivo. RSU e Organizzazioni Sindacali nonostante la situazione prospettata si sono dimostrate più che responsabili e ragionevoli, ma soprattutto pronte a trovare una soluzione. Adesso tocca all’azienda”.
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