Maggiori tutele per chi subisce molestie sul luogo di lavoro. Le ha introdotte la Legge di Bilancio 2018
Il comma 218 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2018 modifica il Codice delle Pari Opportunità prevedendo una importante tutela a favore di chi subisce e denuncia molestie sessuali sul luogo di lavoro: la lavoratrice (o il lavoratore) che denuncia non potrà essere sanzionata, demansionata, sottoposta a misure discriminanti (quelle normate agli artt. 25 e 26 del sopracitato Codice), trasferita o licenziata.
comma 218. All’articolo 26 del codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3, primo periodo, le parole:« commi 1 e 2 » sono sostituite dalle seguenti: « commi 1, 2 e 2-bis »;
b) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
«3-bis. La lavoratrice o il lavoratore che agisce in giudizio per la dichiarazione delle discriminazioni per molestia o molestia sessuale poste in essere in violazione dei divieti di cui al presente capo non puo’ essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro, determinati dalla denuncia stessa. Il licenziamento ritorsivo o discriminatorio del soggetto denunciante e’ nullo. Sono altresi’ nulli il mutamento di mansioni ai sensi dell’articolo 2103 del codice civile, nonche’ qualsiasi altra misura ritorsiva o discriminatoria adottata nei confronti del denunciante. Le tutele di cui al presente comma non sono garantite nei casi in cui sia accertata, anche con sentenza di primo grado, la responsabilita’ penale del denunciante per i reati di calunnia o diffamazione ovvero l’infondatezza della denuncia.
3-ter. I datori di lavoro sono tenuti, ai sensi dell’articolo 2087 del codice civile, ad assicurare condizioni di lavoro tali da garantire l’integrita’ fisica e morale e la dignita’ dei lavoratori, anche concordando con le organizzazioni sindacali dei lavoratori le iniziative, di natura informativa e formativa, piu’ opportune al fine di prevenire il fenomeno delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro. Le imprese, i sindacati, i datori di lavoro e i lavoratori e le lavoratrici si impegnano ad assicurare il mantenimento nei luoghi di lavoro di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignita’ di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza ».
“Fino ad oggi infatti troppo spesso accadeva che le vittime fossero costrette ad abbandonare il posto di lavoro o a convivere con molestie, ricatti o discriminazioni proprio per la carenza di norme specifiche a loro tutela“, sottolinea Chiara Cerrato, Consigliera di Parità della Provincia di Asti.
“Inoltre, il comma 220 della medesima Legge assicura che, alle cooperative sociali che nel 2018 assumeranno a tempo indeterminato donne vittime di violenza di genere (debitamente certificati dai servizi sociali o dai centri antiviolenza), saranno attribuiti contributi per sgravi sulle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale e assistenziale. Sono stati così stanziati un milione di euro per ciascun anno solare 2018, 2019 e 2020.
Questo incentivo dovrebbe dare maggiori opportunità alla vittima per acquisire una indipendenza economica, primo fondamentale passo per la conquista di una vita più serena.Voglio anche ricordare che ad Asti è in vigore il Protocollo d’intesa tra l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e la Consigliera di Parità per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro con l’attivazione di una corsia preferenziale per garantire un tempestivo intervento in merito”.
-> Per approfondire il tema della lotta alla violenza dentro e fuori i luoghi di lavoro vai al nostro “speciale“ con info e documentazione utile
Categoria: Attualità, Mercato del Lavoro, Pari Opportunità, Territorio