Salute e sicurezza sul lavoro, da dove siamo partiti e dove stiamo andando?
Che rapporto c’è oggi tra la salute e sicurezza e quello che sta succedendo in Italia?
Per capire bisogna conoscere, ed i RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) con i responsabili sindacali della Cisl Alessandria-Asti hanno avuto l’opportunità di farlo grazie ad un seminario formativo dal titolo “Il diritto della sicurezza sul lavoro tra conferme e sviluppi”, che ha visto il prezioso contributo del Prof. Marco Lai, docente dell’Università di Firenze e del Centro Studi Cisl nazionale.
L’iniziativa, svoltasi presso il Salone Baravale della Cisl alessandrina, è stata organizzata a pochi giorni dalla Settimana europea della Sicurezza (23-27 ottobre 2017), con un titolo che contiene già un’indicazione importante, il fatto che per comprendere a fondo le cose, come sempre, bisogna guardare dietro le nostre spalle, per capire da dove siamo partiti e soprattutto in quale direzione stiamo andando.
Non si è trattato di un incontro puramente tecnico, ma di un utile momento di condivisione per riflettere insieme sul concetto di salute e sicurezza legato ad alcune parole-chiave, e ad un numero che aleggia ovunque, l’81.
Flessibilità
E’ questa la prima parola che viene legata al tema protagonista del seminario. Ed il numero 81 è riferito al Testo Unico n.81/2008 ed al decreto attuativo del Jobs Act del 2015 sul riordino delle tipologie contrattuali.
Questo per arrivare al punto che, se come lavoratore ho uno o più contratti a termine che si susseguono, e dunque diversi datori di lavoro, il mio livello di esposizione al rischio di incorrere in un infortunio è maggiore, perché avrò difficoltà a conoscere bene l’ambiente di lavoro in cui mi muovo.
Un esempio su tutti, se parliamo di percorsi discontinui, è rappresentato dal lavoratore in somministrazione che, assunto e retribuito dall’agenzia per il lavoro, viene mandato in “missione” presso l’azienda X per un certo numero di mesi; può capitare poi che, terminato quel contratto, il lavoratore ne inizi uno nuovo, magari con un’altra agenzia e presso un’altra azienda.
“Il problema non riguarda solo questa forma particolare di contratto, di lavoro, ma anche il normale svolgimento di lavoro subordinato a tempo indeterminato: qui il nodo sta nell’eventualità di un demansionamento, oppure nella capacità di esecuzione di una data mansione collegata ai profili di rischio”, sottolinea il professor Lai. Guardando al caso concreto, questo potrebbe riguardare il lavoratore che, in seguito a malattia ed al termine del periodo di comporto, ricevesse la lettera di licenziamento; se il procedimento venisse giudicato illegittimo, si potrebbero aprire due strade per il lavoratore, la reintegrazione nel posto di lavoro oppure l’indennizzo economico, se assunto dopo marzo 2015.
Innovazione
Questo è un punto molto complicato, che ha a che fare con le nuove tecnologie digitali, e con nuove forme di lavoro nate in tempi recentissimi.
“Si sono aperti e si apriranno scenari nuovi, è bene fare un po’ d’ordine”, premette Lai, partendo come sempre da un esempio concreto.
Sempre la Legge n.81 2017 introduce nel nostro Paese l’ormai noto lavoro “agile”, conosciuto anche come “smartworking”, da non confondersi con il telelavoro, dove la persona svolge parte del proprio lavoro da una postazione fissa, da casa. Nel lavoro agile, invece, il luogo in cui svolgere il proprio lavoro può anche essere differente dalla propria abitazione, ma in ogni caso obbligatoriamente concordato con il proprio datore.
Com’è stato giustamente evidenziato, anche in questo caso si aprono una serie di domande ed eventuali problematiche legate all’orario, al luogo scelto per svolgere il lavoro, e di conseguenza a tutto ciò che riguarda la sfera della sicurezza.
Altro caso-scuola embelmatico quello di Amazon, colosso mondiale e leader nelle vendite on line: spesso forse si dimentica che dietro lo schermo del nostro pc, con un sistema che ci permette comodamente di acquistare e ricevere prodotti alla velocità della luce di un “click”, ci sono migliaia di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno percorrono in lungo e in largo innumerevoli chilometri, all’interno di strutture immense, il tutto accompagnato da sistemi di controllo sui tempi di lavoro dei dipendenti sempre più sofisticati. Occorre quindi riflettere su come tutelare e costruire nuove forme di rappresentanza per questi lavoratori, tema su cui la Cisl, da tempo, sta dedicando la massima attenzione, perchè il mondo del lavoro, così come quello della tecnologia, sta cambiando secondo dopo secondo.
Età
Gli ultimi dati ci dicono che in Piemonte da gennaio a giugno 2017 gli infortuni mortali sul lavoro sono saliti da 29 (stesso periodo dello scorso anno) a 39, con una battuta di arresto delle malattie professionali. E’ in ogni caso un problema che riguarda tutti, giovani e meno giovani, sia che si parli di fatica a livello fisico che “mentale”. Ogni età ha i suoi rischi, che non sono quindi definiti una volta per tutte ma variabili ed in continua evoluzione, peraltro il progressivo allungamento dell’età pensionabile non ha di certo aiutato ad eliminare queste problematiche. C’è inoltre un forte collegamento tra stile di vita delle persone, nella vita quotidiana, e la sicurezza delle stesse sui luoghi di lavoro.
Merita una riflessione a parte il tema dell‘alternanza scuola-lavoro, strumento con cui gli studendi delle scuole secondarie hanno la possibiità di fare esperienze dirette sul campo, all’interno di aziende, enti, ed associazioni; anche in questo caso non è scontato parlare della sicurezza di giovanissimi “non lavoratori”.
Mercato del Lavoro
Dal dibattito è emerso che c’è ancora moltra strada da fare per quanto riguarda l’inserimento in azienda di persone disabili. La normativa di riferimento è stata modificata con i decreti attuativi del Jobs Act che ridefiniscono l’accesso al lavoro delle persone con disabilità, intervenendo su alcuni istituti previsti dalla legge 68/99 (collocamento mirato), ma anche di innovare e semplificare alcune parti della stessa ormai datate.
Se, precedentemente all’attuale decreto, l’obbligo per le aziende di assumere un lavoratore disabile scattava dai 15 dipendenti solo nel caso di nuove assunzioni, con il nuovo decreto, a partire dal 2017, il semplice fatto di avere dai 15 ai 35 dipendenti impone al datore di lavoro di avere alle proprie dipendenze lavoratori disabili, in numero pari a quanto previsto dalle quote stabilite.
Per la Cisl restano ancora criticità e lacune, come ad esempio la necessità di circoscrivere con maggiore puntualità gli ambiti oggetto di esclusione dal computo e di inserire un criterio di proporzionalità nelle procedure di sospensione in caso di crisi, ma anche la mancata previsione di un raccordo tra l’analisi dei posti di lavoro da parte dei servizi competenti e l’azione degli organismi bilaterali interni ai luoghi di lavoro.
Durante il dibattito, questo proprosito, è stato sollevato un problema rilevante, ovvero il fatto che in alcune aziende sul territorio con un alto numero di lavori in somministrazione questi ultimi siano esclusi dal computo totale dei dipendenti, con conseguenti difficoltà per inserimento di persone con disabilità.
RLS, quale ruolo domani?
Il prof. Lai si sofferma infine su una figura-chiave: il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), figura individuata nel Decreto Legislativo 626/94 per la tutela nei luoghi di lavoro. Ha il diritto di accedere ai luoghi in cui si svolgono le lavorazioni e di essere consultato e informato sulla valutazione dei rischi, sulle azioni preventive e sulla loro verifica, sulla segnalazione degli addetti al servizio di prevenzione, sull’organizzazione della formazione specifica. Da un recente report pubblicato da Inail ed alcuni partners, risulta che la sua operatività è scarsa, con criticitrà anche in tema di formazione ed aggiornamento delle proprie competenze.
Un percorso è fatto di passi e di tappe, ma prioritariamente di obiettivi e azioni da raggiungere e compiere per realizzare quanto ritenuto prioritario e fondamentale.
Se guardiamo dietro di noi abbiamo esempi drammatici su come troppo spesso i lavoratori abbiano dovuto subire lo scambio tra salute e lavoro, uno su tutti l’Ilva a Taranto, ed ovviamente le migliaia di vittime dell’amianto, gli ex lavoratori della “Eternit” ma anche i tanti cittadini di Casale M.to (AL), dramma che abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
Si inserisce proprio su questo tema l’iniziativa “Verso la Terza Conferenza governativa amianto“, convegno unitario organizzato il 26 ottobre a Roma, ad un mese dalla Conferenza del Governo che si terrà a fine novembre a Casale Monferrato: obiettivo è discutere delle proposte per far avanzare e rendere operative le azioni per la risoluzione delle gravi problematiche ambientali, sanitarie e sociali dovute alla presenza dell’amianto nel nostro Paese, ancora oggi notevole nonostante siano passati 25 anni dall’entrata in vigore della legge 257 che ne ha bandito utilizzo e commercializzazione.
Resta dunque alta l’attenzione sulla prevenzione e sulla formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro, come rimarcato da Gianni Baratta, Segretario Cisl Piemonte, presentando il documento unitario nazionale che ruota attorno a sei macro-temi: “Con l’iniziativa di oggi, che non si chiude certo qui, intendiamo promuovere momenti di formazione e confronto con RLS e delegati, non a spot ma in modo costante, anche per sopperire ad una strategia nazionale sulla prevenzione ancora debole”.
“C’è ancora tanto da fare, il quadro normativo e sanzionatorio c’è, ma occorre più vigilanza e coinvolgimento dei dei RLS”, chiude Stefano Calella, Segretario Cisl Alessandria-Asti. “La nostra speranza è che il documento unitario, insieme a tutte le iniziative che metteremo in campo, possano dare nuovo slancio alle nostre azioni, e rafforzare la sinergia con Enti prepososti ed Istituzioni”.
Fra pochi giorni, il 30 ottobre, un’altra iniziativa promossa dalla Cisl a Vercelli, mentre a Marghera il 19 gennaio 2018 una grande assemblea unitaria illustrerà i percorsi d’azione delineati nelle assemblee regionali e i risultati dell’indagine svolta tra i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sulle condizioni di tutela e prevenzione nei diversi luoghi di lavoro visti dall’interno di chi opera tutti i giorni.
Paola Toriggia
Per approfondire:
-> Campagna europea “Ambienti di lavoro più sani e sicuri ad ogni età” (info e documentazione utile)
-> “Salute, Sicurezza, Lavoro e Sindacato nell’attuale contesto di relazioni industriali” (Centro Studi Cisl nazionale)
-> Sezione “Infortuni e malattie professionali” dal sito del Patronato Inas
-> Nuove professioni digitali, quali rischi per la salute?
Categoria: Attualità, Iniziative, Salute e Sicurezza, Territorio