Poste, senza personale gli uffici chiudono! L’appello di SLP Cisl Alessandria
“Il nostro è un territorio accidentato e polverizzato, fatto di centri piccoli e remoti in cui garantire il servizio e un tasso di operatività superiore alla media. Da noi ogni sportellista serve 60 clienti al giorno contro i 42-45 a livello nazionale”.
Lorenzo Bisio, Segretario generale Slp Cisl territoriale, parla di una provincia dove in un decennio si è passati da 1200 dipendenti a 938 del primo semestre 2019, 600 negli sportelli (intervento nel video qui sotto); gli uffici sono poco più di 200 e di questi circa 160 con un solo operatore.
“Se il trend di pensionamenti proseguirà, anche per via di Quota 100, e non ci saranno assunzioni, in provincia non saremo più in grado di aprire gli uffici postali”. È il grido d’allarme lanciato l’11 novembre dai sindacati dei lavoratori postali di fronte alla carenza di personale negli sportelli alessandrini, dove è a rischio l’operatività, con annesse ricadute sulla salute psicofisica dei dipendenti sottoposti a super ritmi di lavoro.
I sindacalisti puntano il dito sul fatto che nei paesi vengono installati sportelli per i prelievi che costano 40 mila euro l’anno, cifre con cui si potrebbero assumere due persone; e poi al mattino i dipendenti non sanno dove verranno mandati, lo straordinario è strutturale e ci sono realtà grandi dove i direttori devono fare front office per smaltire le code.
“Vogliamo si apra un tavolo con i vertici nazionali di Poste per discutere i parametri su cui si calcola l’organico in provincia e capire quali sono le prospettive, perché il nostro è un caso particolare, di cui a Roma non colgono la gravità”.
La nostra attenzione su questa problematica, che interessa la qualità del lavoro e dei servizi ai cittadini, resta alta.
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