I metalmeccanici di Alessandria ed Asti in piazza a Milano per il futuro dell’industria
Il 14 giugno anche i lavoratori metalmeccanici delle province di Alessandria ed Asti scenderanno in piazza a Milano per lo sciopero nazionale proclamato da Fim Cisl , Fiom e Uilm, che si terrà contemporaneamente anche a Firenze e Napoli.
“Vogliamo riportare al centro del dibattito le questioni relative al lavoro, all’aumento dei salari, al rischio delle delocalizzazione”, hanno spiegato i sindacalisti con la conferenza stampa organizzata ad Alessandria.
Salvatore Pafundi, Segretario generale Fim Cisl Alessandria Asti: “E’ ora che il Governo apra il dialogo con il sindacato. Su quota 100, reddito di cittadinanza e decreto dignità non c’è stato alcun confronto”, ricordando le situazioni territoriali più allarmati, come la crisi dell’industria del freddo di Casale, Bundy a Borghetto, Ilva a Novi, Kme a Serravalle Scrivia, e la Blutec di Asti.
“La richiesta di concordato in bianco per lo stabilimento Blutec di Asti e l’ennesima grave situazione della nostra provincia che coinvolge oltre 110 lavoratori Astigiani, una vertenza di carattere nazionale che vede coinvolti tutti gli stabilimenti del Gruppo. E’ necessario un piano concordatario che riassicuri i lavoratori garantendo la continuità e i livelli occupazionali”.
Guarda la video-intervista realizzata da Radiogold.it
Crolla ancora la produzione industriale e il Governo è ancora in campagna elettorale. Lo sciopero generale di 8 ore e le tre manifestazioni sono necessarie per dare una sveglia al governo, e alla politica, da mesi ormai in perenne campagna elettorale. Una situazione che sta logorando la tenuta sociale ed economica del Paese, minando la credibilità dell’Italia a livello internazionale.
E’ necessario uscire da questa situazione e rimettere subito al centro dell’azione di governo industria e lavoratori: investimenti, snellimento burocratico, accesso al credito, costi dell’energia, sostenibilità ambientale, formazione, sostegno all’export sono solo alcuni dei capitoli completamente abbandonati dal Governo,servono scelte che devono essere in grado di rispondere alla reale necessità di crescita del paese altrimenti si rischierebbe di far ripiombare il paese in una crisi pesantissima, che pagherebbero lavoratori, famiglie e imprese.
I dati comunicati ieri dall’Istat certificano, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione industriale con un calo dello 0,7% rispetto a marzo e dell’1.5% da inizio anno. A questo si somma la drastica e preoccupante frenata del settore dell’Automotive con – 17,1% rispetto allo stesso mese del 2018.
Occorre creare le condizioni perché gli imprenditori investano nuovamente nel nostro paese ad iniziare dalla nostra provincia valorizzando alcuni settori leadership del nostro territorio.
Oltre 162 vertenze aperte presso il MiSE — un dato tra i più alti dal 2012 — da la misura dell’emergenza. Un’emergenza a cui il Governo non sta dando alcuna risposta e, anzi, molte delle vertenze che sono riesplose, Whirlpool e Blutec su tutte oltre a Aferpi, Piaggio Aero, Sider Alloys, Arcelor Mittal solo per citarne alcune,le vertenze non si chiudono con un accordo ma vanno custodite. Stiamo parlando di oltre 200 mila lavoratori coinvolti direttamente ai quali vanno aggiunti i lavoratori delle migliaia di aziende dell’indotto lasciate completamente sole.
Drammatico il dato delle morti sul lavoro, con una media di 3 morti al giorno. Nella sola Lombardia, dove si terrà una delle tre manifestazioni che attraverseranno Milano partendo da piazza Venezia per arrivare a piazza Duomo dove si terrà il comizio, sono 48 le morti da lavoro da inizio anno. Una strage intollerabile per un Paese come l’Italia tra i più sviluppati al mondo.
Per queste ragioni i lavoratori metalmeccanici della nostro territorio saranno in piazza venerdì 14 giugno, servono risposte immediate su occupazione e investimenti.
-> Focus e materiale da sito nazionale Fim Cisl
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