Legge di stabilità 2022. Per il sindacato sono troppe le perplessità, serve un tavolo di confronto. Il commento di Marco Ciani

mercoledì 3 Novembre 2021 / Focus

In una intervista rilasciata alla “Nuova Provincia” di Asti i segretari di CGIL CISL e UIL provinciali hanno rilasciato le loro opinioni sulla manovra finanziaria di cui, a breve, sarà avviato l’iter di approvazione in Parlamento.

Le misure interessano lavoratori, imprese, e famiglie. Si va dalla manovra sulle pensioni al reddito di cittadinanza, dal rinnovo dei bonus edilizi all’estensione degli ammortizzatori sociali.

Per i sindacati si tratta di una legge di stabilità con poche luci ed ancora troppe ombre, che non è stata il frutto di un vero dialogo sociale. Il primo obiettivo è riallacciare i fili del confronto. Si ravvisano alcuni passi in avanti sulla non autosufficienza e sugli ammortizzatori sociali, anche se in entrambi i casi per arrivare ad obiettivi di vera universalità bisogna aumentare ulteriormente le risorse.

Marco Ciani, Segretario Generale Cisl Alessandria Asti dichiara: «Come Cisl non possiamo definire negativo tutto l’impianto, ma molte questioni non ci sono piaciute. In primis nel metodo, in quanto come sindacati non siamo stati considerati. Alcuni mesi fa abbiamo presentato una piattaforma perché stiamo proponendo un patto con le forze sociali e produttive per il rilancio del Paese in vista del PNRR e delle riforme ad esse collegate. Le riforme, infatti, vanno fatte in modo organico dentro un progetto discusso tra Governo, parti sociali e territori, mediate tra rilancio della produttività e sostenibilità sociale. Un impegno sul modello del patto attuato nel 1993, che appunto funzionò. Invece il Governo Draghi ci ha informato delle scelte fatte senza avviare un dialogo».

In merito alla manovra il Segretario Marco Ciani rilascia il seguente commento. «Il tema che ci crea più problemi è quello delle pensioni. Questa manovra si basa sulla Riforma Fornero, anche se con qualche mediazione come “quota 102”. Di conseguenza, a differenza della nostra proposta, non va nella direzione della sostenibilità sociale. Pensiamo ai giovani. Coloro che sono nati dal 1980 in poi, a causa del sistema contributivo, rischiano di andare in pensione tardissimo e di avere pensioni “da fame”. Per questo, secondo noi, andrebbe istituita la pensione di garanzia, in modo da assicurare loro una vecchiaia dignitosa».

Ciani evidenzia poi l’importanza della Riforma del fisco, «che va attuata prioritariamente con l’abbattimento del cuneo fiscale per lavoratori e pensionati, considerando che il lavoro in Italia è la fonte di reddito più tassata».

Tra gli aspetti positivi l’allargamento delle categorie dei lavori usuranti in riferimento all’Ape sociale e il rinnovo di Opzione donna. Anche se, in quest’ultimo caso, «chiediamo anche che venga riconosciuto con bonus contributivi il lavoro di cura che le donne svolgono, ostacolo alla loro carriera professionale».

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