“Il valore della partecipazione”: il convegno sulla proposta di legge Cisl
“Il valore della partecipazione, dalla Costituzione italiana alla proposta Cisl”: questo il titolo del convegno che si è svolto venerdì 29 settembre nella Sala Baravalle della sede Cisl ad Alessandria. Sono intervenuti all’evento i segretari generali Cisl territoriale e regionale Cisl, Marco Ciani e Luca Caretti, il presidente dell’Associazione Vincenzo Saba, Mario Scotti, il nuovo presidente della Fondazione Ezio Tarantelli, Emmanuele Massagli, il professore dell’Università Lumsa, Andrea Ciampani, e il professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Renato Balduzzi (collegato in video).
“Oltre ai contenuti della nostra proposta di legge di iniziativa popolare – ha detto il segretario generale Cisl Alessandria-Asti, Marco Ciani, introducendo i lavori – vogliamo approfondire il tema della partecipazione nei suoi molteplici aspetti. Come dimostra la nostra storia, la Cisl è impegnata da sempre nella valorizzazione della contrattazione e della partecipazione. Questa legge può produrre effetti positivi sui salari, qualità e stabilità del lavoro, produttività e competitività delle imprese”. Una scommessa che tutta la Cisl sta giocando promuovendo in queste settimane una capillare raccolta firme nei mercati, nei posti di lavoro pubblici e privati.
“Sono due le cose – ha evidenziato Mario Scotti, presidente dell’Associazione Umberto Saba – che mi hanno particolarmente colpito nella proposta di legge Cisl sulla partecipazione, che è sempre stata uno dei valori fondanti della Cisl: la premialità (per cui chi sceglie la partecipazione viene premiato) e i percorsi di formazione congiunta di lavoratori e rappresentanti delle imprese. Un sogno che ho sempre avuto sin dai tempi in cui ero direttore del Cento Studi Cisl di Firenze e che nella proposta di legge Cisl prende forma e in qualche modo si realizza”. Per Renato Balduzzi, professore all’Università Cattolica del Sacro Cuore, costretto dal Covid a un collegamento video: “I corpi intermedi, tra cui le organizzazioni sindacali che qualcuno voleva rottamare, sono una spina nel fianco di chi ama comandare in modo anche autoritario. I corpi intermedi sono invece fondamentali per la vita del Paese in quanto ne rappresentano istanze e bisogni. In questo contesto si colloca la proposta di legge sulla partecipazione della Cisl che ha il merito di voler ammodernare non solo le relazioni industriali italiane ma anche a contribuire all’innovazione e al miglioramento dei processi produttivi”.
Per Emmanuele Massagli, neo presidente della Fondazione Tarantelli e tra gli estensori della proposta di legge Cisl sulla partecipazione: “La proposta della Cisl non è una iniziativa di bandiera, costruita per essere divisiva, ma si rivolge a tutto il mondo del lavoro. E’ una proposta sostenibile dal punto di vista finanziario, promozionale, non sanzionatoria e che parte dal basso. La legge vuole infatti trasferire esperienze ed accordi già in essere. Le imprese devono scegliere la partecipazione non solo perché conviene economicamente, ma perché coinvolge i lavoratori che mandano avanti quell’azienda. Dietro questa proposta c’è soprattutto una visione dell’economia, del lavoro e della società”.
Perché la partecipazione è di attualità più di ieri? A questa e altre domande ha cercato di rispondere Andrea Ciampani, professore all’Università Lumsa di Roma. “La partecipazione – ha sottolineato Ciampani – è una sfida epocale. Il problema di fondo di tutta la storia del ‘900 è rappresentato dalla partecipazione dei cittadini alla vita dello Stato. La partecipazione, quindi, non si risolve con la rappresentanza politica. Romani diceva che ‘la partecipazione è una valore aggiunto ai processi decisionali di governance e che si è portatori di partecipazione attraverso un processo di libertà e responsabilità’. Lo stesso Pastore, che fu anche ministro della Repubblica tra il 1958 e il 1964, reclamò l’idea della partecipazione come risorsa. Nel 1969 scrisse che bisognava ‘passare dall’era della rivendicazione all’era della partecipazione’. In questa ottica fare formazione insieme (lavoratori e imprese) è fondamentale”.
Nelle sue conclusioni il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti ha parlato di “crisi di partecipazione alla vita democratica del paese da parte dei cittadini che disertano le urne” e ha evidenziato “il ruolo fondamentale del sindacato nel rapporto con le persone soprattutto nei luoghi di lavoro. Il sindacato tenta di attenuare questo scollamento in atto all’interno del sistema Italia. La tenuta democratica nel Paese è sempre garantita dal bilanciamento tra diritti e doveri. Equilibrio che negli ultimi anni è venuto meno. Molti pensano che questa sia una società di solo diritti e non anche di doveri. Quindi la partecipazione più che un diritto è un dovere. E con la nostra proposta di legge vogliamo che la partecipazione sia il volano per rafforzare la tenuta democratica del Paese e per riaffermare un valore che appartiene alla nostre radici e alla nostra storia”.
Rocco Zagaria
Categoria: Focus