Fai Cisl: assemblea pubblica a sostegno dei lavoratori forestali

martedì 19 Ottobre 2021 / Focus

La Fai Cisl denuncia la mancanza di politiche di tutela del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico da parte della Regione Piemonte. A causa del cambiamento climatico frane, alluvioni e incendi sono sempre più frequenti. Gli organici sempre più risicati e l’insufficienza di mezzi e attrezzature adeguate – compresi i dispositivi di protezione individuale – rendono sempre più complicato e pericoloso ogni intervento da parte degli operatori del corpo Forestale.

Continua a restare disatteso da parte della Regione, l’impegno preso con le Organizzazioni Sindacali riguardo l’attivazione di nuove assunzioni a rinforzo degli attuali organici e l’impiego di maggiori risorse per fronteggiare la carenza di mezzi. Va inoltre denunciata l’incoerenza sugli accordi presi relativamente all’integrativo contrattuale; in una prima fase la Regione Piemonte aveva accolto positivamente la richiesta di aumento di 30 € per poi respingerla in seguito, asserendo di aver “sbagliato i conti”.

A palesare questa situazione sono Franco Ferria Segretario Regionale FAI CISL Piemonte, Enzo Medicina Annalisa Minetto, rispettivamente Segretario Generale e componente di Segreteria della FAI Alessandria Asti.

Nella giornata di ieri (18/10/21) la FAI CISL regionale unitamente alla FLAI CGIL e alla UILA UIL ha convocato un’assemblea aperta a tutti i lavoratori del settore idraulico-forestale del Piemonte. Una riunione pubblica che si è svolta sotto la sede RAI di Torino dove le organizzazioni sindacali hanno denunciato le predette criticità e hanno ribadito l’importanza e la centralità del ruolo degli operai e impiegati forestali in termini di tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio.

Forte è la preoccupazione di vedere indebolito un comparto di importanza apicale con il rischio di perdere la grande professionalità acquisita e dimostrata dai lavoratori del settore forestale del Piemonte. E’ fondamentale recuperare occupazione ed avere la garanzia di un numero di addetti minimo utile per l’efficienza dei cantieri, di riconoscere alcune nuove professionalità. Va garantito ai lavoratori il diritto alla formazione e alla loro conseguente crescita professionale, condizioni normative di miglior favore, un salario adeguato e il rilancio del settore.

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