Ex Ilva di Novi: la fabbrica diventa più ”green”, ma prosegue la cassa integrazione
Lo stabilimento di Acciaierie Italia (ex Ilva) di Novi ha messo in atto un importante intervento di efficientamento energetico che permetterà di contenere le emissioni di anidride carbonica e nel contempo ridurre il fabbisogno di gas naturale del sito produttivo. Le stime dicono che il risparmio energetico si aggirerà sui 3 milioni di metri cubi di gas, mentre la riduzione delle emissioni di CO2 ammonteranno a 5600 tonnellate.
La messa in opera è stata realizzata dalla RedEn, una società specializzata nell’efficientamento energetico dei processi termici nel settore industriale. L’intervento tecnico riguarda l’installazione di due generatori di vapore in grado di estrarre calore dai fumi esausti di due forni di ricottura dell’acciaio, per riconvertirli in energia utile al funzionamento del sito.
Un’operazione importante, dal punto di vista ambientale, ma funzionale anche al contenimento dei costi e si spera, con ricadute positive anche sull’andamento futuro dell’azienda. Da tempo sui dipendenti della ex Ilva grava la cassa integrazione dovuta ai livelli produttivi che nella storia dello stabilimento non sono mai stati così bassi.
Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici si dicono seriamente preoccupate e ritengono decisivi i mesi a venire, ma purtroppo sembra ancora distante quella crescita produttiva che porterebbe ad un abbattimento degli ammortizzatori sociali.
Le tute blu affermano: “Nel secondo semestre dell’anno se non ci sarà un’inversione di tendenza non staremo a guardare, riteniamo necessarie delle risposte non solo dall’azienda, ma anche dal Governo, nella sua veste di azionista – tramite Invitalia – di Acciaierie d’Italia”
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