Europa, quale futuro per la “casa” comune? La leader Cisl Annamaria Furlan interviene al dibattito organizzato ad Alessandria

mercoledì 10 Aprile 2019 / Attualità
tavolo relatori convegno cisl europa
L'evento promosso dalla Cisl Alessandria-Asti e Piemonte nasce come stimolo alla riflessione in una fase molto delicata per l'Europa

“La costruzione di questa casa va completata, aggiungendo al pilastro economico anche il pilastro politico e soprattutto sociale. Da qui, oggi, vogliamo rilanciare questo messaggio, altrimenti corriamo il rischio che il sistema si inceppi ed entri in crisi”.

M. Ciani, Segretario generale Cisl Alessandria-Asti

Così Marco Ciani, Segretario generale Cisl Alessandria-Asti, aprendo l’iniziativa “(Ri)costruire la casa comune. Per l’Europa delle persone e del lavoro” promossa dalla Cisl Alessandria-Asti e Piemonte presso l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, un dibattito a più voci che ha visto l’intervento di Annamaria Furlan, leader Cisl.
Il percorso fatto fino ad oggi ha portato ad un evidente allontanamento delle cittadine e dei cittadini dal progetto europeo come comunità di Paesi e popoli che hanno una storia, una strada ed un traguardo comune. Serve un atto di coraggio: questa “casa” non va abbattuta ma completata, rimettendo al centro la persona ed il lavoro come sinonimo di dignità e creatività”, aggiunge Ciani (-> qui il video con l’intervento).

 

A. FERRARIS, Segretario generale Cisl Piemonte

Ci troviamo alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e ci troviamo anche davanti ad un’Unione che da molto tempo si è allontanata dalla missione originaria, mostrando una mancanza di visione in un contesto di crisi decisamente complesso.
“L’Europa fa parte del nostro Dna, come parte integrante della nostra Costituzione e dello Statuto originario della Cisl”, sottolinea Alessio Ferraris, Segretario generale Cisl Piemonte, che ha coordinato il lavori e presentato il tema al centro del dibattito. “Indubbiamente le politiche di austerità non hanno aiutato, favorendo il nascere di un sentimento anti-europeista. Proprio per questo c’è bisogno di promuovere un’idea positiva di Europa, e crediamo che la giornata di oggi possa fornire molti spunti di riflessione”.

Il futuro affonda sempre le proprie radici nel passato, e da lì dobbiamo ripartire.

S. RIZZELLO, economista e Direttore DIGSPES Università Piemonte Orientale

Lo ha ricordato Salvatore Rizzello, economista e direttore DiGSPES-Università degli Studi del Piemonte Orientale: “Da sempre la storia economica e sociale del vecchio continente è caratterizzata da alti e bassi, fasi cicliche che si muovono tra prosperità e recessione.  A maggior ragione oggi insistiamo nel dire che è inutile replicare e rincorrere modelli economici di altri Paesi, distanti anni luce dalla nostra storia”.E poi c’è un altro nodo fondamentale, la sinergia pubblico-privato: “Le istituzioni e le politiche pubbliche devono recuperare una visione di ampio respiro, un coraggio senza il quale non riusciremo mai a cancellare disuguaglianze inaccettabili”, rimarca l’economista.
Di una cosa siamo certi: alla casa Europa serve un cambio di rotta puntando sul capitale umano, messo in ombra da quello finanziario per troppo tempo. Solo così potremo fare un salto di qualità, per ridiventare pionieri di uno sviluppo anche culturale, come in passato”.

Un progetto economico molto più veloce di quello politico: un disallineamento che sta creando non pochi problemi…

F. CHITTOLINA, Presidente APICE

Come la rinascita di nazionalismi, di attacchi populisti, derive sovraniste che insieme alle mancate riforme ostacolano il completamento del progetto europeo.
Stiamo vivendo un periodo di tregua che dura da oltre settant’anni, ma questo non significa che la pace durerà per sempre”, fa notare Franco Chittolina, presidente APICE ed esperto di istituzioni europee.

Come se non bastasse ci troviamo davanti ad un progetto politico europeo in grave ritardo rispetto a quello economico. Abbiamo perso troppe occasioni, non solo quella di costruire una politica economica e fiscale comune a tutti Paesi membri.

Iniziamo a parlare di identità, ma al plurale.

A. CIAMPANI, Professore storia del movimento sindacale Università LUMSA Roma

La parola identità può essere usata sia al singolare che al plurale, ma il significato cambia: perché parlare di un’identità europea significa tenere insieme più identità, culture e storie differenti”.
Alle parole pronunciate da Chittolina, fanno eco le riflessioni di Andrea Ciampani, professore di storia del movimento sindacale presso Università LUMSA di Roma.
“Più partecipazione degli attori sociali significa più Europa!”, evidenzia il professore, ricordando il ruolo-chiave delle organizzazioni sindacali e del Sindacato Confederale Europeo (CES) come risorsa e supporto indispensabile per il miglioramento del tenore di vita degli Stati membri, anche attraverso l’incremento e dell’occupazione.

Cosa c’è in gioco?La cittadinanza del lavoro, la libertà, ovvero la capacità del mondo del lavoro di trasformare la realtà, e la rappresentanza sociale”, rimarca Ciampani.

La dignità è un valore che si difende con le scelte, non solo con la legge!

Don G. PERINI, Responsabile Caritas Piemonte

Il punto è che l’Europa ha via via abbandonato le proprie radici culturali, guardando oltreoceano e puntando i riflettori sulla finanza.
Siamo sicuri che il futuro sia meglio del passato?”, si chiede Don Giovanni Perini, responsabile CARITAS Piemonte, affrontando una questione spinosa, la povertà.
La Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea racchiude tutti i temi più importanti, eppure oggi ci chiediamo dove sia la dignità delle persone, dei lavoratori, dei cittadini comunitari ed extra-comunitari. Stiamo rischiando di perdere diritti conquistati con sacrifici dal dopoguerra, “di vederli sciogliere come neve al sole”.

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La platea in sala presso l’Associazione Cultura e Sviluppo Alessandria

“Io – dice Don Perini –  sono responsabile della dignità dell’altro, altrimenti la dignità dell’altro ed anche la mia, prima o poi, verrà calpestata. E’ necessario coltivare un sentimento di cittadinanza più grande, i singoli Paesi la smettano di guardare al proprio orticello,  senza una visione più ampia un’Unione vera non la vedremo mai”.

 

E allora verso quale direzione dobbiamo guardare? Chiediamolo ai giovani.

Per questi ultimi i confini sono solo linee tracciate sopra una mappa, per i quali non esiste contrapposizione tra essere cittadino europeo ed essere cittadino del proprio Paese,  quella generazione “Erasmus” che guarda all’Europa come un luogo dove le diversità possono fondersi e diventare ricchezza.
Quegli stessi giovani a cui, in occasione di una recente ricerca che ha coinvolto 31 Paesi comunitari, è stato chiesto “cosa conta per te l’Europa”: l’87% considera come vantaggio la possibilità di studiare all’estero, poi ci sono altre motivazioni come la stabilità e l’assenza di conflitti nei perimetri europei, l’opportunità di lavorare in un altro Paese, il supporto alle Regioni più povere e la libertà di viaggiare senza visti o controlli alla frontiera.

A.M. FURLAN, leader Cisl

“Cambiare l’Europa significa ridurre disuguaglianze e favorire la crescita per costruire una nuova Europa attraverso un’alleanza tra le parti sociali, lo dobbiamo ai nostri figli”, afferma in chiusura Annamaria Furlan, Segretaria generale Cisl, ricordando la firma dell’Appello per l’Europa, firmato l’8 aprile a Roma da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria.

Vogliamo vedere un’Europa federale, che metta al centro il lavoro, gli investimenti a sostegno del welfare, delle infrastrutture, della conoscenza.  Un’Europa che sia portatrice di pace, attraverso una politica più forte e più coesa, ma che sappia anche interfacciarsi con le grandi potenze economiche del mondo. Sostenere il progetto europeo significa rafforzare anche il nostro Paese” (-> video-estratto dell’intervento qui)

Saranno proprio la difesa della democrazia, la crescita economica sostenibile ed i valori europei  i temi centrali del Primo Maggio 2019 in tutte le nostre piazze, perché ri-costruire la nostra “casa” si può e si deve.

Paola Toriggia

-> Per approfondire:

convegno alessandria Europa manifesto

– Elezioni europee (domenica 26 maggio 2019): tutto quello che c’è da sapere
 
Documento Cgil-Cisl-Uil e Confindustria “Appello per l’Europa”

-> Galleria fotografica dalla nostra pagina Facebook (foto realizzate da Maurizio Luppi, della Femca Cisl terr.le, che ringraziamo per il gentile supporto)

->  L’Europa Sociale: quale futuro? , convegno promosso da Fnp Cisl il 12 aprile a Roma
-> L’europa e i giovani,
di M. Ciani

-> Video:
Qui sotto il servizio del Tg Rai3 Piemonte dedicato alla nostra iniziativa del 9 aprile e la video registrazione integrale dei lavori trasmessi in diretta streaming sul sito nazionale Cisl e dall’Associazione Cultura e Sviluppo:

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