Crisi occupazionale alla Borsalino: al via una riorganizzazione interna a Spinetta Marengo

giovedì 17 Ottobre 2024 / Attualità

Nei giorni scorsi, nella sede di Confindustria Alessandria, le Segreterie Provinciali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, insieme alle RSU aziendali, sono state convocate dalla Haeres Equita, attuale proprietaria del marchio Borsalino, per discutere un piano di riorganizzazione interna relativo allo stabilimento di Spinetta Marengo.

Il piano presentato dalla direzione aziendale prevede una riduzione del personale, motivata dalla necessità di ottimizzare i costi e fronteggiare le difficoltà del mercato del lusso, in particolare a causa delle oscillazioni degli ordinativi, del crescente aumento dei costi delle materie prime e della loro scarsa reperibilità.

 

Borsalino: le parti hanno raggiunto un’intesa

Secondo quanto riportato, il piano di ristrutturazione coinvolgerà il personale dello stabilimento attraverso l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo, prevista a partire dal 2 ottobre 2024 e che si concluderà entro il 28 febbraio 2025. Tuttavia, le parti hanno raggiunto un’intesa che prevede l’uscita dei dipendenti solo su base volontaria, applicando il criterio della “non opposizione” ai licenziamenti. Ciò significa che solo chi è disposto ad accettare l’uscita dall’azienda potrà aderire alla misura.

Le organizzazioni sindacali, da parte loro, hanno chiesto con fermezza che l’azienda presenti un piano di rilancio volto a garantire la sostenibilità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di Spinetta Marengo. La Borsalino, storica realtà dell’eccellenza artigianale italiana, dipende in modo cruciale dall’esperienza e dalla manualità dei suoi dipendenti, e per questo motivo è fondamentale che ogni decisione venga presa con il coinvolgimento e la condivisione sia dei sindacati che del personale. Lo stabilimento di Spinetta Marengo attualmente occupa 109 dipendenti, che operano sia nel comparto produttivo che in quello impiegatizio. La preoccupazione per il futuro dell’occupazione, nonostante le rassicurazioni circa la volontarietà dei licenziamenti, rimane alta.

Claudio Cavallaretto, rappresentante dei lavoratori dipendenti della Femca Cisl, ha sottolineato la complessità della situazione: “Il piano richiede la volontà da entrambe le parti. Chi si avvicina alla pensione potrebbe essere più disposto ad accettare l’uscita, ma il mercato del lusso sta attraversando un momento di forte contrazione”. Cavallaretto ha ribadito che la priorità rimane quella di “mantenere l’occupazione, anche in un contesto di riduzione dei costi. L’azienda ha un lavoro prevalentemente manuale e il valore del marchio Borsalino è legato a queste competenze artigianali. È importante che ci sia la volontà di collaborare per trovare una soluzione condivisa”.

La strada per risolvere la crisi appare lunga e complessa, ma sia i sindacati che l’azienda sembrano intenzionati a gestire il processo con il massimo dialogo e la volontà di preservare, per quanto possibile, i posti di lavoro.

Fabiana Torti

Categoria: ,