Lavoratori dell'”Astra Refrigeranti” in sciopero: calo di fatturato e trasferimento della produzione da Spinetta (Al) a Galliate

domenica 10 Dicembre 2017 / Attualità
Sciopero Astra Spinetta AL Fim
La Fim Cisl territoriale, con le altre OO.SS, ha proclamato uno sciopero con presidio davanti ai cancelli dell'"Astra Refrigeranti" di Spinetta M.go (AL), che, a causa del calo di lavoro, ha annunciato la chiusura del sito e il trasferimento degli uffici a Galliate (NO)

Purtoppo alla lista delle aziende in crisi sul nostro territorio va aggiunto un nome in piu’, quello dell”Astra Refrigeranti‘, azienda di Spinetta Marengo che produce scambiatori di calore e radiatori per navi.
Inizialmente l’azienda, assorbita dal gruppo Baglioni di Novara dalla fine del 2016, ha annunciato un piano industriale che prevedeva buone prospettive per il sito spinettese, ma ad inizio estate è stata richiesta la cassa integrazione ordinaria per far fronte ad un calo di lavoro. “A questo – spiegano i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm – si è aggiunto nei mesi successivi un fatturato non sufficiente a supportare le attività e la necessità di razionalizzare i costi di gestione 

Sciopero Crisi Astra refrigeranti Spinetta Alessandria

La Fim Cisl terr.le mobilitata a tutela dei lavoratori: “Non è facile affrontare il problema del trasferimento degli uffici a Galliate”

e di riorganizzare ufficio tecnico e reparti produttivi per evitare le problematicità indotte dalla presenza di due stabilimenti distanti tra loro. L’ esigenza di razionalizzare ha indotto Astra a chiudere il sito di Spinetta Marengo con il conseguente trasferimento della produzione e degli uffici a Galliate (NO)“. 

Per le organizzazioni sindacali questo scenario è inaccettabile: “Il trasferimento, per chi lo subisce, non è di così facile gestione. Questo per un problema relativo ai costi di trasporto da sostenere e in seconda battuta per l’impossibilità ad accettare il trasferimento da parte di altri lavoratori“. Inoltre è ritenuta esigua “la somma forfettaria per il trasferimento, mentre chi non riuscirà a trasferirsi non riceverebbe di fatto nulla di più di quanto dovuto per aiutarlo durante il periodo di naspi che si troverebbe ad affrontare“. Tutto questo ha quindi portato alla proclamazione dello sciopero del 6 dicembre al fine di sostenere la necessità di raggiungere una copertura economica soddisfacente sia per chi accetta il trasferimento sia per chi non lo può accettare“.
 

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