#Nonazzardatevi! Al via ad Alessandria la campagna a contrasto della ludopatia, con una ricerca promossa da Cisl, Fnp, Anteas e Coordinamento Donne
“Ho cominciato a giocare a 17 anni, con le prime macchinette nei bar…Da lì non mi sono più fermato. Non esiste più nessuno intorno a te, solo la macchina: lei ti comanda e ti entra nella testa. Ma non sempre si vince, anzi più spesso si perde…”
Un bel gioco dura poco, ci veniva detto da bambini.
Il gioco è sinonimo di divertimento, di aggregazione, di socialità, ma spesso può diventare una vera e propria MALATTIA, un INCUBO, un “tunnel” da cui non è facile uscire. Può anche diventare quasi sicuramente SOLITUDINE.
Il 13 luglio, in una location scelta non a caso (Melchionni Cafè ad Alessandria), circondati da giochi da tavolo e dagli scacchi, abbiamo presentato i risultati di un’interessante ricerca dal titolo “Non azzardatevi- Riflessioni sulla ludopatia” promossa da CISL, FNP (Federazione Pensionati), ANTEAS (associazione di volontariato promossa da Fnp), e Coordinamento Donne Fnp Cisl -Alessandria-Asti.
-> Scarica la nostra ricerca cliccando su questo link
L’incontro con i giornalisti è stato aperto da Marco Ciani, Segretario generale Cisl Alessandria-Asti, e da Franco Porcelli, Segretario generale Fnp Cisl territoriale.
Il lavoro di ricerca ha coinvolto, attraverso la somministrazione di un questionario, 30 tabaccai e gestori di sale gioco presenti sul territorio alessandrino ed astigiano, ed ha riportato una
testimonianza diretta di persona affetta da ludopatia (pag. 18 della ricerca).
Obiettivo puntare i riflettori su una piaga SOCIALE che tocca un altissimo numero di persone, anche sul nostro territorio, sia giovani che anziani, e sensibilizzare i cittadini sui rischi derivanti da un gioco incontrollato e compulsivo (slot machines, scommesse, gratta e vinci, sale gioco on line…); la ricerca ha inoltre analizzato le proposte della politica a contrasto della ludopatia, tra cui quelle contenute nell’ultimo “Decreto Dignità” varato dal Governo (stop alle pubblicità di giochi, scommesse e sponsorizzazioni), e valorizzato alcune buone pratiche messe in atto da altri territori in tutta Italia.
“Il nostro intento e’ quello di sensibilizzare ed informare i nostri associati sui rischi legati al gioco patologico, che crea il vuoto intorno alle persone e che ha ripercussioni anche sulla stabilità familiare”, spiega Francesco Porcelli, Segretario generale Fnp Cisl Alessandria-Asti. -> vai al video (da Il Piccolo.net)
Rimarca Daniele Malucelli, Presidente Anteas Alessandria: “Ci siamo chiesti: in che modo la popolazione più anziana è coinvolta in tutto questo? Ed abbiamo scoperto che non sono pochi i pensionati che, subito dopo aver ritirato la propria pensione, tentano la fortuna alle slot machines o con i gratta e vinci‘”.
Dall’analisi sono emersi almeno tre punti critici:
– il gioco d’azzardo patologico non è ancora percepito come un problema sociale dai COSTI ELEVATISSIMI, ma individuale
– non è facile individuare i confini tra un gioco “responsabile” ed una dipendenza vera e propria, il “gap” ha contorni molto sfumati
– c’è tutto un “mondo” che è difficile da monitorare e da tenere sotto controllo, quello dei giochi on line.
“Prendere coscienza di un problema che esiste, e che sta rovinando molti lavoratori, pensionati, disoccupati, è un passo in avanti per tentare di andare verso una soluzione del problema. Abbiamo voluto dare un contributo e lanciare un segnale di allarme come organizzazione sindacale che è anche agente culturale oltre che contrattuale”, rilancia Marco Ciani, Segretario generale Cisl Alessandria-Asti.
Dagli ultimi dati disponibili sarebbero almeno 3.450 le persone dipendenti da gioco d’azzardo patologico in provincia di Alessandria, ma i numeri salgono a 14mila se si conteggiano anche i giocatori a rischio dipendenza; circa 1.400 le persone prese in carico dal servizi per le dipendenze dell’Asl piemontesi.
Le cifre sono allarmanti: dagli ultimi dati pubblicati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli sul gioco legale la città di Tortona risulta essere il centro zona con la più alta giocata pro capite, quasi 3mila euro, e la spesa più cara, 724 euro; al secondo posto Alessandria, con 1554 euro di giocata pro capite e 450 euro di spesa (tabella dettagliata a pag.6 della ricerca).
Spicca indubbiamente, come evidenziato da chi ha condotto la ricerca, il caso del piccolo Comune Albera Ligure (AL), in Val Borbera, che, seppur con un numero ridotto di abitanti e poche slot, ha una media di giocata superiore ad altre città più popolose, perché meta di un vero e proprio “turismo del gioco”.
“E’ importante, come in questo caso, mettere a disposizione di tutti dati che favoriscano la presa di coscienza culturale di un fenomeno, per contribuire alla non facile lotta contro il gioco d’azzardo patologico, una piaga che purtroppo è ancora percepita come individuale, quando invece ha una dimensione sociale. E diventa ancora più utile se lo fa il Sindacato, che incontra quotidianamente un gran numero di lavoratori e pensionati, anche disoccupati, spesso vittime di questa forma di dipendenza. Serve un’attenzione permanente, è necessario dare segnali politici e culturali forti!”
E’ il messaggio conclusivo lanciato dal Prof. Renato BALDUZZI, che ringraziamo sentitamente per la disponibilità ed attenzione mostrata verso il nostro lavoro di ricerca: già Ministro della Salute e firmatario del decreto n.158/2012, ha creato l’Osservatorio sulle Ludopatie, riconoscendole come vere e proprie malattie che caratterizzano i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro.
Continuate a seguirci ed aiutateci a sostenere la nostra campagna informativa condividendo e diffondendo l’hashtag #nonazzardatevi! GRAZIE!
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P.Toriggia
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